"La vera arte è la forma di resistenza più sofisticata e più intensa". L'autore di questa frase è un avvocato e professore di Giurisprudenza che riconosce l'importanza del ruolo dell'arte e della cultura nella trasformazione sociale.
È perche entra in questo tema grafitto di Banksy nel Dismaland.Oltre a ricordare tanti altri artisti attivisti che fanno critiche sociali, politiche ed economiche attraverso le loro opere. Il gualtemalteco, Anibal Lopez, i brasiliani Cildo Meirelles, Artur Barrio, tra gli altri, che hanno scandito dall’arte gli errori nella storia dell’umanità.
Banksy’s Dismaland, un parco di divertimento da incubo (agosto-settembre 2015) che ha operato per un mese in una piccola città in Inghilterra, è un’acida critica alla cultura dell’intrattenimento.
“Non ho problemi con la Disney, non sono un Hipster, quindi non penso che nulla sia brutto o futile, solo perché il marchio Dismaland è popolare non ha nulla a che fare con Disney, solo nel contesto che dice: ok, noi accetta che fare arte ci pone nel regno dell’industria dell’intrattenimento e cercheremo di metterci a quel livello, ma a sinistra “, Banksy. (mostra Genius o Vandal
Seguendo il ragionamento sulla cultura dello spettacolo, torniamo a Pedro Serrano, e espieghiamo quanto ha detto durante un dibattito con il collettivo Estado Gerais da Cultura, creato per protestare contro l’estinzione del Ministero della Cultura da parte del governo federale. Il suo ragionamento ci porta a capire perché arte e cultura sono le prime ad essere soffocate.
Colloca il mondo capitalista di oggi, con le sue nuove economie, come una società che considera l’arte spontanea, vera, come nemica, soprattutto nei sistemi politici autoritari. Questo perché questi sistemi portano la politica e il mercato dentro della soggettività.
“Il nostro intero ambiente immaginario diventa uno spazio per l’economia e la politica. La regola è invertita, che la domanda condiziona l’offerta, cioè l’offerta inizia a produrre la domanda. Ciò implica un annientamento di quella che per me è l’essenza della libertà.
Ora abbiamo un sistema che non agisce per soddisfare i desideri delle persone. Come ha detto Steve Job: ‘non lo vogliono, ma lo so quelo che loro vorrono. Non sanno cosa vorranno, creeremo per loro ”.
Serrano continua nel suo ragionamento per mostrare il grande rischio della manipolazione da parte della cultura dominante: “L’idea di libertà è nella spontaneità. L’arte lo rappresenta immensamente. E il mainstream finisce con la spontaneità. Prima cosa che dobbiamo capire. La cultura è una vittima dell’essenza di questo sistema Questo sistema che cerca di dominare la soggettività umana e produrre desiderio nelle persone La più grande dittatura che il mondo abbia mai conosciuto ha dominato il corpo, ha imprigionato, torturato e ucciso. Il sistema che viviamo oggi domina i nostri desideri. È l’apice da persona che aspira ad avere potere sull’altro.
Voglio che l’altro voglia quello che il voglio che lui voglia. Questo implica annientare la spontaneità umana che ovviamente pone la vera arte, la vera cultura come un nemico. Anche se l’arte non vuole, anche se deve mediare con l’intrattenimento d’ottenere risorse, è vista come un nemico perché non convive. L’essenza affettiva dell’arte non è monetizzabile Questo è ciò che attacca il sistema. Così come certi affetti umani si fanno nemici. Come l’amore, per esempio. L’amore non è monetizzabile.
“La spontaneità che è il movimento di resistenza a questo processo di vulnerabilità della nostra intimità e desiderio. Quindi, quest’arte spontanea che è nemica di un sistema fazioso e autoritario. A loro, deve essere eliminata”.
“Più che mai fare vera arte è la forma di resistenza più sofisticata e più intensa che dobbiamo avere. Questo è molto importante.
Il fascismo, l’autoritarismo non vincono quando ci torturano perché sopravviviamo e torniamo a combattere, né quando ci uccidono perché diventiamo un simbolo e l’altre persone fanno quello era nostra lotta. Loro ci battono quando ci diventiamo qualcosa di simile a loro”.
Tra gli esempi citati, in cui l’arte emerge come resistenza a un sistema, all’inizio della pandemia, l’intervento urbano realizzato dall’artista Nuno Ramos e il Teatro Vertigem, in Avenida Paulista, ha attirato l’attenzione del pubblico per l’incuria del governo verso contenere la diffusione del coronavirus. Nell’agosto 2020.
Alle dieci della sera che il Teatro da Vertigem ha dato il via all’intervento urbana “andare indietro”, idealizzato in collaborazione con l’artista visivo Nuno Ramos. Un grande numero delle macchine hanno occupato la strada e in un altoparlante emetteva una sinfonia insolita. Non corni o canzoni, ma il suono forte dei respiratori utilizzati nelle unità di trattamento Covid-19.