Una mostra nel Museo della Lingua Portoghese

Scrivo con “tesão”. Con pasión o piacere?

Come spiegare in un’altra lingua il senso della parola “tesão” come noi brasiliani la manifestiamo con tutta sua identità e concetto. C’è in Brasile l’espressioni che sentirai come da nessun’altra parte.

Scrivo con “tesão”!

Interessante è  quel momento quando si formula un’idea, un concetto o una frase e subito rimana con la parola bloccata in bocca! Quella senza traduzione che lascia la mente completamente vuota e al fine, in un fragmento di secondo si aspetta incontrare il ‘treno di pensiero’  e di nuovo proseguire con il ragionamento.

Questo succede a me, tutto il tempo, soprattutto quando scrivo in altre lingue. Non solo è la mancanza di un vocabolario, ma anche le parole che nel nostro contesto suonerebbe molto bene, ma non in un’altra lingua.

Ogni paese ha le parole con personalità uniche!

Da quando ho iniziato ad esplorare l’universo delle lingue straniere, ho notato una mancanza di vocabolario e di espressioni che non esistono mai in altro idioma a causa del loro contesto socio-culturale. Bakhtin ha già detto che la lingua, il vernacolo di un paese è proprio dell’intorno.

Poi è certo che sarebbe inutile cercare parole con connotazioni completamente diverse in un paese che in un altro.

Un esempio di questo è successo quando sono arrivata in Spagna e ho cercato una parola similare a “tesão”. “Tesão”,  che letteralmente significa il desiderio sessuale maschile o femminile o addirittura erezione del pene, però anche  nel parlare portoghese tipico del Brasile significa  un desidero intenso, fuori del comune, una volontà o passione da una particolare attività. Mi ricordo troppo di un insegnante dicendo che dovevamo ballare con “tesão”.  Ciò ballare con molta volontà, con un intenso desidero.

Non sarò mai capace di trovare una parola equivalente nello spagnolo con il vero significato di “tesão” e  con la stessa connotazione.

Vorrei  tanto di esprimere i miei sentimenti riguardo la mia scrittura e l’attività e non l’ho trovato alcun modo di dire quello che volevo. “Scrivo con ‘Tesão” in spagnolo sarebbe “yo escribo con pasión” e in italiano più “mi piace scrivere”.

Pasión, è parola spagnola che significa letteralmente la passione, non è in grado di esprimere quello che sento quando dico “tesão”. Neanche la parola in italiano piacere non esprime il “tesão” brasiliano.

Credo che ci siamo incontrati diverse volte in questa situazione quando viaggiamo e cerchiamo di usare un altro linguaggio per esprimere quello che sentiamo nel nostro. “Saudades” non avrà mai lo stesso significato di “I Miss You”, “añorar” o “Murrina” o “Nostalgia”.

Perché ogni parola significa una sensazione molto particolare …

Come già parlo a molti anni altre idioma, molto spesso mi mancano le parole per esprimere quello che sento, quando arrivo in Brasile.

I miei sentimenti in portoghese non possono essere espresse in spagnolo così come i miei sentimenti in spagnolo può essere espresso sia in portoghese. Perché dopo tanti anni, ho anche imparato a pensare e sentire in questo linguaggio, che si esprime in modo molto diverso dal nostro modo portoghese.

Chi è capace di sentire in un’altra lingua,  un vernacolo particolare  e diferente del suo paese, inizia a capire su dimensioni di una cultura, la grandezza di ogni lingua, i suoi alti e bassi, i suoi difetti e le qualità.

Milan Kundera

Credo che uno degli scrittori che ne parlano magistralmente è senza dubbio Milan Kundera. In molti dei suoi libri, Kundera parla del mistero che si trova nel vocabolario delle lingue straniere.

Cercare il vero significato di ciò che sentiamo e esprimiamo in un’altra lingua, chiedendo che il nostro interlocutore ci ha capito, può essere un compito più complicato di quanto possa sembrare.

Uno degli esempi chiari che ci dà è nel libro “L’ignoranza”. Il romanzo plasma le vite dei personaggi che hanno vissuto in Francia per anni, esiliato dalla dittatura del suo paese, per tornare finalmente in patria: la Repubblica Ceca.

La trama parla di questo sentimento, questo paradosso degli personalità. Un esiliato mai si sentirà a casa, o dove è nato o dove ha deciso di vivere.

“In greco, per tornare si dice nostos. Algos significa dolore. La nostalgia è dunque la sofferenza causata dal desiderio inappagato di ritornare”
Gli europei e la definizione di nostalgia

Per questa nozione fondamentale la maggior parte degli europei utilizzano una parola di origine greca (nostalgie, nostalgia), così come altre parole con le radici nelle loro lingue nazionali: añoranza, dicono gli spagnoli; saudade, dicono i portoghesi.

In ogni lingua, queste parole hanno una connotazione semantica diversa.

A volta significano solo la tristezza causata dalla impossibilità di tornare al paese. La nostalgia del paese. La nostalgia per la patria.

Quello che in inglese si chiama homesickness. In tedesco: Heimweh. In olandese: Heimwee. Ma questa è una riduzione spaziale di questa grande idea.

 Islanda e la più antica lingua europea

Una delle più antiche lingue europee, l’islandese, distingue bene i due termini söknudur: la nostalgia nel suo senso generale; e heimfra: nostalgia della patria.

I cechi, oltre di usareno nostalgia, parola di origine greca, hanno una similare al significato di nostalgia nel suo proprio idioma, stesk, anche un verbo; la frase d’amore più commovente in ceco: styska se mi po tobe: sento nostalgia da te; Non riesco a sopportare il dolore dalla sua assenza.

In spagnolo, viene dal verbo añoranza añorar (avere nostalgia), che viene da enyorar catalana, derivato, questo, dal latino ignorare (ignora).

Come il Francese esprime la parola

Alla luce di questa etimologia, nostalgia appare come affetti da ignoranza. Tu sei lontano e non si sa che cosa sta succedendo con te. Il mio paese è molto lontano, non so cosa sta succedendo lì. Alcuni linguaggi hanno alcune difficoltà con nostalgia: il francese può esprimere solo dal sostantivo da origine greca e non hanno un verbo; Possono dire m’ennuie toi je, ma s’ennuyer  la parola è debole, fredda, in ogni caso molto leggera per una sensazione così male e intensa.

Tedeschi dicono …

I tedeschi raramente usano la parola nostalgia nella sua forma greca. Loro preferiscono dire Sehnsucht: desiderio ciò che manca. Ma la parola Sehnsucht può riferirsi sia a ciò che è stato come quello che non è mai esistito (una nuova avventura) e non implica necessariamente l’idea di un nostos; di includere nel Sehnsucht l’ossessione di ritorno, sarebbe necessario aggiungere un complemento:. Sehnsucht nach der Vergangenheit, nach der Verlorenen Kindheit, nach der ersten Liebe (desiderio del passato, ha perso l’infanzia, il primo amore) ”

Milan Kundera, lo scrittore ceco, vissuto in Francia per la maggior parte della sua vita, anche in esilio del suo paese la Repubblica Ceca. Nessuno scrittore oggi che ha raggiunto le mie mani ei miei occhi sono stati in grado di descrivere tanto magistralmente quella sensazione di impotenza che l’esiliato sente di tornare a casa, frustrazione e incapacità di esprimere ciò che si sente in tutto il mondo che vive.

“Che cosa è litost?

Un altro libro che Milan Kundera parla di questo abisso culturale, plasmato nell’assenza delle parole è nel libro “Il libro del riso e dell’oblio” che ha bisogno di ricorrere ad un significato ceco che non riesce a trovare in nessuna altra lingua.

Litost è una parola ceca intraducibile in altre lingue. La sua prima sillaba, pronunciata a modo lunghi e affilati, ricorda il lamento di un cane abbandonato.

Per il senso della parola, cerco in vano l’equivalente in altre lingue, anche se ho difficoltà a immaginare che si può comprendere l’animo umano senza litost.
 Faccio un esempio: lo studente stava facendo una doccia con la sua amica, anche una studente, sul fiume.

Era atletico, ma non sapeva nuotare. Non sapeva respirare sott’acqua, nuotava lentamente, la testa nervosamente sollevata sopra la superficie.

La studente era così irrazionalmente innamorata di lui ed era così delicata, nuotava quasi più lentamente a non intimidire lui. Ma, come l’ora del bagno era quasi nell’ora di fermarsi, lei ha avuto prendere un momento libero al suo istinto sportivo e si è guidata in una ‘crawl’ veloce alla sponda opposta.

Lo studente ha fatto uno sforzo per nuotare più velocemente, ma inghiottì l’acqua. E ‘stato diminuito, smascherato nella sua inferiorità fisica e sentì il litost.

Ricordava la sua infanzia malaticcia, nessun esercizio e senza amici, sotto lo sguardo eccessivamente affettuoso della madre e si è sentito disperato con la sua vita e con sé proprio. Tornando a casa da una strada di campagna, i due andavano ziti.

Triste e umiliato, sentiva un irresistibile desiderio di colpire lei. Cosa succede?, chiese. Lei sapeva benissimo che c’erano correnti vicino dall’altra parte e lui le aveva vietato di fare il bagno su quel lato, perché era pericoloso  l’annegamento – e gli ha dato uno schiaffo in faccia. La ragazza ha cominciato a piangere e avanti le lacrime ne sentì compassione per lei, la prese tra le braccia e la sua litost  è dissipata.

Allora, qual è il litost?

Il litost è uno stato tormentoso nato dello spettacolo della nostra propria miseria improvvisamente scoperta.

Le litost funziona come un motore a due tempi. Il tormento seguendo il desiderio di vendetta. L’obiettivo di vendetta è quello di ottenere che il compagno si rivela altrettanto miserabile. L’uomo non può fare il bagno, ma la donna che ha preso lo schiaffo piange. Loro possono quindi sentirsi uguali e perseverare nel suo amore.

Come la vendetta non può mai rivelare la sua vera motivazione (lo studente non può confessare alla ragazza che lei nuotava più veloce di lui), la vendetta deve fare affidamento su false ragioni. Il litost pertanto non può dissimulare un’ipocrisia patetica “.

Dibattito lessico

Nel dibattito lessico sul descrive i sentimenti, bene o male, può essere il tallone d’Achille di persone che parlano più di una lingua. Esprimere chiaramente quello che si sente è più complicato da quanto sembra.

Per esempio, qualcuno ha cercato di spiegare il significato della parola “Saudade” in tutta la sua essenza? Sono ancora cercando di scrivere in spagnolo la parola “tesão”.

4rer

Reflexões sobre a Sociedade do Futuro

Os filmes de ficção científica apresentam a sociedade do futuro de forma negativa, por exemplo, tem fogo nas ruas, ferros retorcidos, pessoas com roupas velhas e miseráveis, tem guerras contra as máquinas, aliens e robôs. E há um único ditador no comando de todos na Terra. O filme Matrix tinha uma mensagem filosófica diferente, mas tem o mesmo tema. No filme, humanos estão em guerra contra as máquinas que têm aparência de humanos, mas não são.

Se nós pensarmos numa referência real sobre o que poderá acontecer no futuro: aquecimento global, a água terá mais valor do que o petróleo, as guerras acontecerão mais por causa da água, a diferença entre os pobres e os ricos será ainda maior que atualmente, etc. Como será uma sociedade vivendo à sombra desses problemas?

O filósofo francês Michel Foucault afirmou que: ‘‘o sistema envolve as pessoas num tipo invisível de formol que as torna moldáveis, o sistema faz isso e organiza a sociedade dessa forma’’. Segundo Foucault, os computadores são parte do sistema de inspeção, como a supervisão das torres num presídio, e ele diz que os computadores existem porque ajudam o sistema a manter sua força.

Computadores e a internet foram a melhor descoberta do século e se usados corretamente abrem muitas oportunidades para as pessoas.

Entretanto, os mesmos impressionaram tanto a sociedade e tão rapidamente, por exemplo, os relacionamentos tornaram-se piores com a influência da internet, as pessoas só fazem chat e esqueceram do relacionamento social com todos, mesmo aqueles que não se encontram no mundo virtual. As tradicionais formas de atitude estão mudando, por exemplo, um website na Inglaterra serve 24 horas as pessoas, possibilitando até mesmo visita virtual ao cemitério.

A internet hoje tem milhares de páginas de conhecimentos diversos, mas como uma lixeira de conhecimento.

O que as pessoas fazem na internet geralmente: chat, visitam site de esportes, pornôs e jogos de aposta, a maioria apenas faz isso, segundo pesquisas. Então, se essas pessoas não utilizam os sites de conhecimento, o que é importante? Mas se alguém se propõe a utilizar a internet para ampliar seus conhecimentos, terá que fazer bastante esforço porque serão milhõe de páginas sobre um único assunto.

Alvin Toffler disse que no futuro, o conceito analfabeto não será para quem desconhece as letras e a escrita, mas sim para aqueles que não sabem orientar suas pesquisas na internet.

Existem 8 bilhões de páginas apenas no site de busca ‘‘google’’ e a cada dia aparecem mais novas páginas ainda, ninguém pode escapar do ‘‘google’’. Esse website google vai ser a nova torre vigia para supervisão na nova era. O sistema também pode utilizar o google e outras ferramentas para pesquisar a vida íntima das pessoas! As vidas privadas no futuro serão extintas como no filme Matrix!

Berlim - Franzie e eu

Erasmus 10 anos depois

Mexico

Seria complicado escrever sobre uma viagem que ainda não terminei. Mas gostaria de relatar a experiência de como é reencontrar amigos Erasmus depois de 10 anos do nosso primeiro encontro.

Para quem não sabe, Erasmus é um programa de intercambio na Europa entre universidades, que permite que alunos de diferentes universidades europeias cursem um ano de estudos em outro país, permitindo-lhes vivenciar uma nova cultura, aprender uma nova língua e conhecer pessoas diferentes.

No ano de 2007 eu fiz o chamado Erasmus Mundus, com o programa de intercambio da PUC. Fui parar numa cidade minúscula no norte da Espanha chamada Pontevedra. Eu e mais 30 estudantes dos mais diversos países estavam ali, desfrutando das oportunidades que o Estado, a Universidade e os nossos pais nos ofereciam.

Lembro de conhecer gente de Curitiba, que estudavam na PUC, só em Pontevedra; de conhecer gente da cidade dos meus primos, da minha avó e muita gente de outros países. Lembro que fui dividir apartamento com outras cinco pessoas e éramos: um mexicano, dois italianos, duas alemãs e eu num ap de seis quartos e uma sala que nunca usávamos de tão escura.

Foi um ano realmente espetacular, de muita farra, muita festa e que aprendi muito. A experiência foi reveladora: tivemos que conviver com pessoas de diferentes costumes e formas de ver a vida. Tivemos que nos ajudar mutuamente, levar os amigos ao hospital quando era necessário, e escutar muitas risadas e choros naquele ano. Foi um ano bastante complicado pra muita gente, que nunca tinha sentido saudade de casa, nunca tinha estado fora, e nunca tinha experimentado essa sensação de altos e baixos muito rápido.

Por que eu falo sobre isso?

Não porque quero contar minha experiência daquela época, mas sim porque quero compartir a minha experiência de agora, porque nunca imaginei que ia ser assim no futuro.

Já vivi em muitas casas diferentes e comparti quarto, casa com gente que hoje não tenho nenhum contato. Olhos pra trás e vejo que no meu caminho, pra mudar tanto de direção, tive que abrir mão de muitas coisas, inclusive de pessoas. Em Curitiba, praticamente todos meus amigos desapareceram, e os que eu mantenho, posso juntar todos os anos numa mesa de 10 pessoas pra jantar.

Roma
Romam, e os que eu mantenho, posso juntar todos os anos numa mesa de 10 pessoas pra jantar.

Em Londres, devo manter duas amizades da época que eu vivia ali e dois mais que conheci em Madrid e que se mudaram depois. Em Pontevedra, na realidade, também muitos poucos ficaram, e acho que com dois falo com um pouco mais de regularidade. Mas naquele apartamento da Calle Joaquin Costa, 12 meus seis amigos ficaram pra eternidade.

Desde então eu vou visita-los em Roma, em Berlim, em Hamburgo, em Colima, onde for. E eles de vez em quando vem também. E o melhor de tudo: mesmo ficando quatro ou cinco anos sem vê-los a amizade não envelhece. Passo as vezes anos sem notícias e de repente nos escrevemos, nos animamos e compramos um bilhete, pedimos férias e vamos a vê-los.

Hamburgo
Hamburgo

Hoje, eu escrevo de Hamburgo, onde minha amiga Linda mora. De seu flat escrevo essas palavras porque estou emocionada de ver nossos 10 anos de historia: 2007-2017. Cinco anos atrás fui visita-la em Berlim, onde ela morava. Estamos eu, Franzie, que também vivia em Berlim, e ela.

Naquela época Frazie nao tinha trabalho. Linda tinha mas não gostava e eu ainda estava terminando a universidade. Hoje, Franzie trabalha no Festival de Cinema de Berlin, Linda se mudou pra Hamburgo e eu me apaixonei pelos vinhos. Davide se muda de casa, German se casou e Paolo tem a mesma namorada.

Berlim - Franzie e eu
Berlim – Franzie e eu

Temos contatos com todos. Fomos convidadas ao casamento de uns, a viajar com outros, a encontros que nunca ocorreram. O principal é que sabemos que estamos aqui, uns pelos outros e outros por uns.

A vida dá voltas e as pessoas tomam caminhos muito diferentes do que planejaram. Hoje em dia também vejo muita gente querendo começar do zero, mudar completamente de vida; como meu irmão e minha cunhada fizeram, como muita gente que eu conheço fez. Vejo meus amigos Erasmus e digo pra mim mesma que ir a Pontevedra naquele ano foi uma das melhores escolhas que eu fiz. Foi parte intrínseca do meu desenvolvimento e contribuiu para ser a pessoa que sou hoje. Foi a melhor coisa do mundo conhece-los e ter sua amizade.

Já fui visitar a todos, nos seus países, nas suas casas e fui acolhida da mesma forma de quando vivíamos há 10 anos. Mesmo de longe seguimos aí. A vida tomou rumo diferentes para muitos, e por isso essa viagem esta sendo tão importante. Descobrimos como as pessoas mudam, como seus planos se amoldam, mas também que a essência delas continua a mesma.

Erasmus Pontevedra- 2007
Erasmus Pontevedra- 2007
Foi falando com eles que descobri outras formas de vida, vejo outras perspectivas pro meu futuro. Nem tudo tem que ser como o foi planejado há 10 anos. A gente cresceu, amadureceu e mudou de gostos.

E isso é o bom de ver pessoas depois de anos. Apreciamos a sua evolução, analisamos o que passou e vemos como é possível ver não mais que uma, mas sim várias luzes no final no túnel.

Cidade típica e cheia de histórias

A fama das termas de Karlov Vary

A fama das “Águas Quentes de Carlos” circula no mundo especialmente na Europa. É o sentido do nome da cidade – Karlovy Vary – que faz alusão à temperatura do rio Tepla e ao rei da Boêmia Carlos IV, que a fundou em 1358 na República Tcheca.

DSC01726DSC01742A simples lembrança de que muitos personagens ilustres, como o Czar Pedro, O Grande, Frederico I, da Prússia, Louis Pasteur, J.W. Goethe, Beethoven, Wagner, Strauss, estiveram em Karlovy Vary e provaram do poder curativo de suas águas termais já justifica o passeio. A pequena cidade está localizada cerca de 100 quilômetros a oeste de Praga.

Pequena e acolhedora

Karlov Vary tem um pouco mais de 55 mil habitantes é acolhedora e tranquila encravada numa montanha, com uma arquitetura peculiar.

DSC01758Os spas e as 12 fontes dispersas pelo pequeno centro são a grande atração do local. As águas chegam a uma temperatura média de 40 graus centígrados e máxima de 72 graus centígrados e são indicadas para o sistema digestivo ou desordens metabólicas, apesar de cada fonte ter uma característica e ser indicada para um tratamento específico.
A composição delas é similar, mas diferem na temperatura e na quantidade de dióxido de carbono.
A água tem um sabor acentuado que se aproxima ao de ferrugem e é um pouco salgada. No maior e mais famoso gêiser da cidade, chamado Vridlo, a água jorra de uma profundidade de mais de três mil metros e alcança uma altura de quase 15 metros, com uma temperatura de mais 70 graus centígrados.

Próximo às fontes há sempre uma variedade de lojinhas para compras de lembranças, que incluem uma xícara própria para beber a água quente da fonte, uma espécie de caneca com um canudo de cerâmica

Há também uma bebida feita a base de ervas conhecida por ser a “13ª fonte curativa”. O licor produzido na região desde 1807 chama-se Becherovka e foi criado pelo químico Josef Becher. Sua composição exata não é revelada, mas toda a fabricação pode ser vista no museu Jan Becher, que explica as origens da bebida.

DSC01723
Entre um passeio e outro pela rua principal poderá ser vista a casa em que viveu e desenvolveu pesquisas o cientista francês Louis Pasteur, responsável por muitas descobertas no campo da Química e da Medicina.

A cidade é pequena e fácil de ser conhecida a pé.

DSC01741

Entre os pontos turísticos estão o antigo mercado central e as colunatas, onde antigamente realizavam-se feiras, concertos e encontros. A colunata mais importante e grandiosa é a Mill Colonnade, construída entre 1871 e 1881. Lá, 124 imponentes colunas dão suporte e servem de passeio para cinco fontes termais.