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Libro racconta l’esperienza del socialismo utopistico in Brasile

 

Sono i sognatori come il francese Jean-Maurice Faivre che lasciano la storia più colorata e emozionante.

Lui è arrivato in Brasile nel 1826, ha vissuto in piena corte imperiale e 23 anni più tardi, si è immerso nella selva del Paraná a costruire una società più giusta, basata sul pensiero del socialismo utopistico.

La storia di Faivre, un dottore francese che è venuto a lavorare nel Brasile Imperiale, è raccontata dal giornalista brasiliano, Luiz Manfredini, nel libro  “Retrato no entardecer de agosto” (Immagine al tramonto di agosto).

Società senza schiavitù

Un’ interessante ricerca sulla vita di un uomo che credeva essere possibile costruire una società senza schiavitù, miseria e lucro, sulle rive del Fiume Ivai, nel Brasile del novecento. Cioè, in piena selva.

Purtroppo, Faivre è scomparso senza realizzare il suo sogno di uguaglianza sociale, in cui la storia ha chiamato formalmente come il socialismo utopistico, movimento creato da Charles Fourier, anche un francese.

Sogno di uguaglianza

La Colonia Thereza, fondata nel 1847, allora quinto distretto della Provincia di San Paolo, oggi lo Stato del Paraná, è cominciata con 25 famiglie  che Faivre  ha cercato in Francia. La piccola comunità non si è sviluppata come era necessario e è finita per  l’abbandono e l’isolamento.

“Seguendo, da modo rustico, l’ideologia fouriesta, che ha conosciuto a Parigi, quando ancora era studente, Faivre ha immaginato che rifugiarsi nella selva, insieme a persone della stessa nazionalità,  sviluppando una vita libera e egualitaria, sarebbe sicuro delle iniquità – soprattutto morali – che aveva devastato il mondo delle città.

Nella Colonia, dove ha vietato la schiavitù 40 anni prima dell’abolizione in Brasile, ha distribuito gratuitamente terra ai membri della comunità, a cui aveva dato soldi e pagato i loro debiti a Jura (Francia) e dare condizione di si mantenere durante i primi due anni di colonia.

Società giusta

Il costo del lavoro e della vita sociale sono stati divisi e nella stessa uguaglianza anche i profitti. La colonia ha presentato certo sviluppo: ha  prodotto ‘cachaça’ e ‘rapadura’ ( un dolce -zucchero da canna), ha costruito una fabbrica di mattoni e ha sviluppato l’agricoltura di sussistenza.

Ma ben presto la maggioranza dei francesi che lui aveva portato al Brasile lo abbandonarono. L’isolamento della colonia e altri fattori hanno accelerato suo il decadimento. Nel 1858 Faivre è morto da febbre infida senza vedere i suoi sogni realizzati.

Secondo Luiz Manfredini il  romanzo storico “Retrato do entardecer de agosto” è il risultato di 20 anni di ricerca.

“In un giorno impreciso nel 1988, ho letto nella colonna di un giornale della città l’informazioni che il medico francese Jean Maurice Faivre – noto Dr. Faivre, oggi nome di una via centrale di Curitiba – aveva tentato distribuire nel interno del Paraná, nella metà del XIX secolo, una comunità sotto l’influenza del socialismo utopistico di Charles Fourier anche francese. In questo momento tutto è cominciato “, dice.

“Io conoscevo l’opera di Friedrich Engels  sul socialismo utopistico al socialismo scientifico e avevo letto diversi testi sull’ideologia di Fourier. Conoscere un’esperienza seguendo tale ideologia in piena selva del Parana, nella metà del XIX secolo, è stato un richiamo irresistibile. ”

20 anni

Manfredini afferma che non è rimasto 20 anni scrivendo, ma anni e anni di costosa ricerca  che lo ha coinvolto in un’indagine a Curitiba, San Paolo, Rio de Janeiro e Parigi. Questo, infatti, ha consumato molta energia e tempo, aggiungesi angoscia  e incertezze del genere. Queste, sì, hanno richiesto anni “, ricorda.

Oggi, l’illustre Dr. Faivre denomina una via a Curitiba. Probabilmente sono pochi i passanti su questa strada che hanno alcuna idea della storia della vita e della passione che ha consumato questo visionario del XIX secolo: un uomo che è stato alle ultime conseguenze per dimostrare un sogno che negava la schiavitù, il profitto e le differenze sociali… Si è perso in esso!

 

 

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Permacultura na Bienal traz ideias para um mundo sustentável

Ideias brilhantes, sustentáveis, transformam problemas em soluções. Transitar por alguns instantes na página da Bienal de São Paulo, Incertezas Vivas, poderá poderá fazer parte de um universo rico em ideias. Garanto que a palavra Permacultura é limitada a um círculo muito pequeno de conhecedores. Guilherme Castagna, da Fluxus Design Ecológico, faz parte desse grupo e deu uma aula sobre o assunto.

Vale a pena assistir! O que é mais fantástico, nele, Guilherme mostra que nossos ancestrais tinham uma capacidade de leitura da natureza com arte. Inclusive a forma de explorar a agricultura, a coleta dos alimentos na água, na floresta.

Os povos ancestrais conseguiam se manejar, se deslocar, simplesmente com a observação de como as coisas funcionam no ambiente natural. As lendas eram repassadas de geração à geração e a educação era feita por meio de canções e leitura do corpo.

A base da Permacultura, segundo Castagna, são os padrões. O jeito de lidar com a terra na ancestralidade foi um padrão, outro ao qual ele se refere, são os padrões geométricos, as formas da natureza. Perceber a relação matemática e geométrica entre animais, vegetais é uma viagem incrível de conhecimento!

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foto via site: http://turma2011180web.xpg.uol.com.br/

Reconhece que é “m uito Lindo! A gente consegue entender  de cara que existe uma inteligência muito grande conectando tudo que se forma aqui nesse espaço. A gente é incapaz de conceber tudo que está por trás, mas somos inteligentes o suficiente para compreender a similaridade dessas formas e como elas aparecem na natureza. Não precisa ser um super cientista dedicado, basta observar e replicar. Só entender e replicar. Não precisa fazer grandes cálculos e invenções para isso. Uma das formas que aparece é o círculo como espaço de representação da perfeição…”

Guilherme finaliza o vídeo dizendo que “nós precisamos de uma nova sociedade, um novo lugar para as pessoas habitarem e a gente pode desenhar isso tudo. Podemos desenhar as construções de uma maneira de impacto positivo, com recursos locais”.

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foto via site: www.sitiocurupira.wordpress.com

Replicar é a ordem! Vamos nessa….

 

Símbolo da Permacultura: “O Desenho oval representa o ovo da vida; aquela quantidade de vida que não pode ser criada ou destruída, mas que é expressada e emana de todas as coisas vivas. Dentro do ovo está enrolada a serpente do arco-íris, a formadora da terra dos povos aborígines americanos e australianos. Dentro do corpo da serpente está contida a árvore da vida, a qual expressa os padrões gerais das formas de vida. Suas raízes estão na terra e sua copa na chuva, na luz do sol e do vento. O símbolo inteiro, e o ciclo que representa, é dedicado à complexidade da vida no planeta Terra.” Bill Molison.

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Violenza verbale e odio online

Quali sono i limiti del dialogo sui social network?

Le espressioni di odio, violenza verbale e dei diversi modi di discriminazione – razziali, politici, interpersonali e omofobico- richiede leggi che regolano ciò che ‘si parla’ o nella era tecnologica è troppo importante la protezione radicale dell’ecosistema digitale a garantire un flusso ininterrotto di pensiero, senza l’intervento politico e di governo?

Giovanni Ziccardi

Lo scrittore italiano Giovanni Ziccardi, nel suo libro ‘L’odio on-line. Violenza verbale e ossessioni in rete’, mostra il pericolo che accade in un contesto democratico nel far rispettare le regole contro i ‘discorsi di odio’ (hate speech), in una situazione di emergenza a disciplinare altre aree – terrorismo, diffamazione – con il rischio di aprire il varco, allo stesso tempo, a pericolosi potere discrezionali  e a un controllo arbitrario, in ultima analisi, del pensiero che circola  in rete.

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Ziccardi è un avvocato, giornalista e docente e orientatore della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano. Ha fondato e è editore responsabile dal 2000, della rivista scientifica Ciberspazio e Diritto, una periodico online sull’uso di internet nell’ambito giuridico.

Prevenire, educare e sanzionare

“Prevenire, educare e sanzionare,  sono i tre vocaboli dai quali in molti sostengono si debba affrontare la situazione attuale”, lui raccomanda. Una partnership tra governi, esponenti della società civile, forse l’ordine e istituzioni internazionali, sarebbero ventilate come l’unica soluzione per cercare di diminuire il proliferare di simili discordi d’odio, soprattutto online.

La seconda guerra mondiale con i suoi stermini è stato l’evento più importante del Secolo a mostrare al mondo nuove forme di odio e a portare a una necessaria riflessione sul tema. “In quadro simile vi è il timore che si arrivi quasi a un consenso sociale all’odio, a normalizzazione delle aggressioni, a un livello altissimo di tolleranza nelle espressioni estreme”.

Brasile

Nelle sociale network in Brasile, le espressioni di odio sono cominciate dopo le elezioni presidenziali del 2014. Da allora, la situazione è peggiorata, non solo nei commenti politici, ma con opinioni razziste omofobiche, senza limiti e preoccupazione  di una probabile punizione.

In un’intervista con il professore dell’Università di Campinas, a San Paolo, anche un l’articolista della TV Cultura, Leandro Karnal, nel programma Roda Viva,  quando uno dei giornalisti ha domandato sull’odio, così come: chi odia chi?

“Negli ultimi tempi in Brasile, sono apparsi sui social networks messaggi con contenuti di estrema destra, non soltanto conservatori, nonostante, il conservatorismo è una caratteristica della maggioranza delle persone. Sono apparsi  messaggi dell’incitamento all’interversione militare, il fallimento dei diritti civili.  

Mia domanda è: loro sono venuti o sempre erano lì? O erano una specie di malattia che abbiamo controllato? E’ possibile, sono d’accordo, ma io non posso mantenere il verbo nel futuro del preterito, ciò non sono sicuro. L’internet ha appena dato voce a quello che era nascosto, personaggi dalle ombre.

Ci sono molti ‘nosferatu’ (vampiri) che strisciavano come gli acari e muffe e improvvisamente hanno avuto la possibilità di pronunciarsi. La nostra tradizione è per la violenza della schiavitù e violenza sociale. Internet ha appena dato voce e opportunità, a buon mercato, anonima e collettivamente, alle voci dalle ombre che erano molto più grandi, più antiche e più solide (….)

Denominare come l’odio è facile, perché tutte le persone in tutto i gruppi si affrontano e si odiano.

L’odio è una specie di concetto ‘portmanteau’ (che si può mettere tutto quello che è del suo desiderio) perché mi permette di non pensare a me. Mentre odio la presenza degli ebrei nella società tedesca, come risultato del veleno della propaganda nazista, non ho bisogno di pensare sulle mie incompetenze, nel mio fallimento economico. Posso assegnare tutto questo a un certo gruppo. (…)

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Romance sobre médico francês que sonhou com a igualdade social

A história seria sem graça, descolorida, desprovida de emoção se não existissem sonhadores como o francês Jean-Maurice Faivre.

Esse médico francês  chegou ao Brasil em 1826, viveu em plena corte imperial e 23 anos depois se embrenhou na selva paranaense para tentar construir uma sociedade mais justa.

Quem resgata a vida de Faivre, que apostou seus bens e sua vida na construção de uma sociedade feliz, sem escravos, sem lucro, sem miséria, às margens do Rio Ivaí, num Paraná do século XIX,  é o jornalista Luiz Manfredini, no romance Retrato no Entardecer de Agosto”.

Socialismo utópico

Infelizmente, Faivre morreu sem realizar o seu sonho de igualdade social, que a história denominou formalmente como socialismo utópico, movimento criado pelo também francês Charles Fourier.

A Colonia Thereza, fundada em 1847, na então Quinta Comarca da Província de São Paulo, hoje Estado do Paraná, que iniciou com 25 famílias que o médico recrutou da França, se perdeu no abandono e no isolamento.

“Seguindo, grosso modo, o ideário fourierista, que conhecera em Paris, ainda como estudante, Faivre imaginou que se refugiando na selva, junto com seus aderentes, desenvolvendo vida livre e igualitária, estaria a salvo das iniquidades – sobretudo morais – que haviam assolado o mundo das cidades. 

Na colônia, onde proibiu a escravidão 40 anos antes de sua abolição no Brasil, distribuiu terras gratuitamente aos membros da comunidade, aos quais já havia oferecido dinheiro para pagarem suas dívidas no Jura e se sustentarem nos dois primeiros anos da colônia.

As despesas do trabalho e da vida social eram divididas e, igualmente, os lucros. A colônia apresentou certo desenvolvimento: produziu aguardente e rapadura, construiu uma olaria e desenvolveu uma agricultura de subsistência.

Mas logo a maioria dos franceses que trouxera o abandonou. O isolamento da colônia e outros fatores apressaram sua decadência. Em 1858 Faivre morreu tragado por febre traiçoeira sem ver realizados seus sonhos”.

Segundo Luiz Manfredini o romance histórico “Retrato no entardecer de agosto” é resultado de uma trajetória de pouco mais de 20 anos de pesquisa.

Como começou

“Num impreciso dia de 1988, li na coluna de Luiz Geraldo Mazza, no hoje extinto “Correio de Notícias”, a informação de que o médico francês Jean Maurice Faivre – o conhecido Dr. Faivre que denomina uma rua central de Curitiba – havia tentado implantar, no sertão paranaense, em meados do século XIX, uma comunidade sob forte influência do socialismo utópico do também francês Charles Fourier. Ali tudo começou”, conta ele.

“Eu conhecia a obra de Friedrich Engels “Do socialismo utópico ao socialismo científico” e havia lido vários textos sobre o ideário de Fourier. Conhecer uma experiência aproximadamente orientada por tal ideário em plena selva paranaense, em meados do século XIX, foi um apelo irresistível”.

Manfredini esclarece que não foram 20 anos escrevendo o livro, e sim, anos e anos de “custoso trabalho de pesquisa, que envolveu investigações em Curitiba, São Paulo, Rio de Janeiro e Paris. Isso, de fato, consumiu energia e tempo, somaram-se angustiosas incertezas de gênero. Estas, sim, demandaram anos”, lembra.

Hoje, o ilustre Dr. Faivre é nome de rua em Curitiba. Provavelmente seus transeuntes mal sabem ou têm ideia da história de vida e a paixão que consumiu esse visionário do século XIX:  um homem que foi às últimas consequências para provar um sonho que negava a escravidão, o lucro e as diferenças sociais. Perdeu-se nele!

Serviço:

Lançamento do livro Retrato no Entardecer de Agosto

Autor: Luiz Manfredini

 Dia: 14 de setembro

Hora: das 19h às 22h

Local: Palacete dos Leões, o Espaço Cultural BRDE em Curitiba

Endereço: Av. João Gualberto, 530

Contatos autor: Facebook Luiz Manfredini

e-mail: luiz-manfredini@uol.com.br

A publicação do romance recebeu o incentivo do Grupo Positivo