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Curitiba transcende à luz dos artistas da Bienal Internacional

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Julio Le Parc – Instalação – MON

Curitiba transcende à luz das obras da Bienal Internacional e integra hoje o roteiro das grandes exposições de arte, que no passado se mantinha dentro do eixo Rio-São Paulo. A Luz do Mundo, que é o tema central proposto pela curadoria dessa bienal, trouxe para capital paranaense obras magníficas que dialogam com o espectador, seja leigo ou conhecedor de arte, tal é qualidade dos trabalhos e o conteúdo conceitual. A distribuição em cerca de 100 espaços culturais não prejudica às visitações, pelo contrário estimula o visitante a querer ver mais e buscar e aproveitar ao máximo o que a bienal lhe oferece.

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Olho do Museu Oscar Niemeyer em Curitiba

As obras expostas no Museu Oscar Niemeyer têm ao seu favor o espaço do próprio MON que já uma obra de arte. Sem dúvida o Olho do MON agora escuro, pouco iluminado, foi o lugar ideal para abrigar as obras da arquiteta japonesa Yumi Kouri e do artista argentino Julio Le Parc. Ambos interagem com observador, que não é mais o que observa, mas o que integra o espaço. Yumi manipula a luz e a sombra e transforma o espaço em outro espaço.

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Julio Le Parc

Julio Le Parc explora arte cinética e suas obras são focadas no estudo da luz, estruturadas pelo movimento. Transitar por suas instalações no Olho, é  perceber o efêmero, a transfiguração dos corpos em movimento na luz e sombra. Julio foi um dos fundadores do Groupe du Richerche d’Art Visuel ( 1960 – 68), coletivo de artistas ótico-cinéticos, que se propunha estimular a participação dos observadores, ampliando a sua capacidade de percepção e ação.

IMG_6502A partir do Olho, o público poderá ‘visitar as outras duas salas expositivas da Bienal no MON, que destacam as obras “Fantasmas” do sueco Lars Nilsson, esculturas de corpos sem luz. Nada que se acrescente de novo na arte escultória.

IMG_6575O espaço do grupo que integra Dan Flavin, Doug Wheeler, Jeongmoon Choi, Helga Griffths, é o que mais atrai público, que enfrenta filas para entrar na sala e brincar, fotografar e sentir as sensações do jogo que o chinês Jeongmoon Choi faz com os fios de algodão e a tecnologia, a representação do código DNA, de Helga Griffiths que replica sua estrutura genética, “a informação mais irredutível e objetiva que alguém pode ter sobre si mesmo”.

IMG_6582A população de Curitiba e aqueles que a visitam têm até primeira semana de dezembro para desfrutar da Luz do Mundo. É a oportunidade de embarcar na pesquisa poética dos artistas e tirar suas próprias conclusões sobre o significado da arte e o que ela revela sobre um momento na história da humanidade. O PanHoramarte irá mostrar nas próximas atualizações, um pouco mais sobre o que o curador Teixeira Coelho diz que a “Bienal  tem por tema a arte da luz, a arte com a luz, a arte feita de luz e que tem na luz sua matéria, seu material e conteúdo.”

 

 

 

 

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Il libro tratta del diritto di avere figli fuori dalla sessualità

Il libro “Il diritto di avere dei  figli fuori dalla sessualità” della giurista e psicoanalista Silvane Maria Marchesini, che è stato presentato a Curitiba,  in Brasile, nel  III Forum Sostenibilità, Cittadinanza e Giustizia, TRT9r, a novembre, mette in luce in uno dei temi più interessanti del nostro tempo: inseminazione artificiale e adozione di bambini da parte degli omosessuali e suoi effetti psicologici sull’universo dei bambini.

Il libro è una ricerca scientifica giudicata nella  psicoanalisi di Lacan, così come fa un monito all’umanità: suggerisce al Diritto di adottare il principio della precauzione, prima di definire e di legalizzare qualsiasi questione sul tema.

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Lettura analitica

La pubblicazione fa una lettura analitica, tanto nell’area del Diritto, quanto per la psicoanalisi. La esperienza professionale e accademica dell’autrice fondamenta l’argomentazione su questo tema polemico. Lei è la prima giurista brasiliana (30 anni di pratica come avvocatessa), laureata in Psicologia, master e dottorato di ricerca in psicoanalisi, questo ultimo titolo presso l’Università di Nizza, in Francia.

“La legge dovrebbe adottare il principio della precauzione, dal momento che la procreazione umana in laboratorio e fuori della sessualità è molto recente nella storia umana, tanto alle coppie eterosessuali o omosessuali”, sottolinea.

“Il tribunale dovrebbe prendere in considerazione gli effetti psicologici sui bambini che fino adesso non sono chiari.”

Gli psicoanalisti si chiedono se il bambino fecondato in laboratorio di medicina, o addirittura l’adozione omoparentali potrebbe causare problemi di identità sessuale per tali bambini, perché considerando gli studi psicoanalitici il bambino costruisce la propria identità sessuale dalle funzioni: prima dalla madre, poi dal padre, poi l’influenza di ideali assimilati nei discorsi e legami sociali.

Bambini inseminati

Attualmente, in tutto il mondo i psicoanalisti accompagnano i bambini inseminati e adottati e fanno ricerca sulle conseguenze della rimozione della parola padre e madre nelle relazioni civili.In Brasile ha un proggetto di legge che si propone la ritirata, nel certificato di nascita, della parola madre e padre e sì, mettere soltanto filiazione.

Si chiedono, antropologi e psicanalisti, se un uomo può fare il ruolo materno, come una donna può fare la funzione paterna ed essere chiamata di padre, e, inoltre, quali sono le conseguenze simboliche per le generazioni future.

Secondo lo psicoanalista francese Jean Pierre Winter, l’argomento della adozione di minori, o approfittare la tecnologia per fare fecondazione in nome dell’amore, finisce con il dibattito, perché l’amore non si prova, si vive, si sperimenta.

L’amore

Lui ancora difende che l’amore è in gran parte inconscio, non è mai puro, è sempre mescolato con l’odio, per cui è necessario per apprezzare le conseguenze di questi discorsi non solo moralmente ma socio-politico, in quanto mira ad innovare nel Diritto. Lui dice che l’amore non è sufficiente per costruire una comunità stabile.

“In nome dell’amore stanno ridicolizzando non solo la legge giuridica, ma anche la legge fondamentale dell’umanità che è l’interdizione dell’incesto e del linguaggio”, scrive lui. Osserva che l’incesto è una interdizione, per cui se una coppia omosessuale non può avere figli e insemina artificialmente qualcuno della sua famiglia,quindi, consegna di questo modo la legalizzazione dell’incesto. La base di tutto nella scala normativa legale è: non uccidere un altro essere umano, non mangiare carne umana, non uccidere il padre e la madre e non praticare l’incesto.

In Francia è vietato la gravidanza sostituita (madre surrogata), sia a coppie eterosessuali o sia all’omosessuali. C’è un progetto di legge che mira a criminalizzare i genitori dell’intento, i dottori e gli operatori sanitari, per crimini contro l’umanità e l’eugenetica (controllo della razza umana). Quando si fa riferimento allo controllo di razza umana, si pone la questione di capire l’essere come oggeto e commercializzazione di esseri umani. Il monopolio (USA) dei gameti (spermatozoi e uova) che produce i bambini in ogni continente, che diventano parenti tra di loro.

Famiglia Mennesson

Uno dei casi paradigmatici in Francia è delle gemelle della Famiglia Mennesson, che sono stati generati da madre surrogata in California e non hanno ottenuto il riconoscimento dello stato civile nel libro della famiglia francese. Il tribunale francese chiede chi è la madre del bambino, se è il donatore dell’uovo (amica della coppia), la donna incinta (una californiana), o la signora Mennesson.

Il giurista e psicoanalista francese Pierre Legendre dice che in caso di chirurgia di ridefinizione di sesso dei padri delle famiglie succede la riduzione dei diritti dei bambini. Cioè, i bambini perdono il riferimento del padre e della madre nei documenti di stato civile. Silvane Maria Marchesini chiede nel suo libro, alla riflessione, qual è l’interesse generale della società umana di istituire una nuova regola relativa alla composizione di Filiazione e Parentela, che raggiungerà a tutti, sulla base dell’ indifferenza sessuale e generazioni e in assenza della sessualità. La continuazione della specie sta per essere determinata da procreazione medicalmente assistita e per il mercato dei gameti.

Questo dibattito etico “gius-psicoanalitico” (Giustizia e la psicanalisi) si chiede allora chi dovrebbe essere privilegiato: i genitori dell’intenzione, i genitori di origine, il terzo donatore, e/o le donne surrogate in gravidanza, il nascituro o il disponibile per adozione o la società? Insomma, che cosa è una famiglia per le generazioni a avvenire e se c’è un nuovo Diritto ad avere o produrre figli?

Medicalizzazione del corpo

“Viviamo in un tempo di medicalizzazione del corpo, dove la tecnologia medica è coinvolta nel nascere, nella vita e nella morte.Quindi abbiamo bisogno di riflettere sulla produzione dei bambini, così come l’adozione omoparentali, dal momento che l’amore e l’istruzione sono essenziali per il bambino, ma certamente non sono criteri sufficienti a giustificare la filiazione e la parentela “, conclude l’autrice.

Silvane Maria Marchesini, per più di 20 anni, fa la ricerca sullo sviluppo del “soggetto” che è regolato come cittadino nella legge. Il Soggetto del Diritto nel Trasferimento è il suo primo libro e mostra la prima parte della ricerca, che si espande sulla questione della soggettività, considerando la caratteristica dell’inconscio dell’essere.

Ad esempio, lo studio dei motivi inconsci dell’omosessualità, iniziando da considerarsi nei criteri di identificazione legale.

Cerca informazioni su quello che è l’omosessualità nel inconscio e se può essere considerata un terzo sesso. “In un primo momento, la mia ricerca è stata quella di riconoscere chi era il cittadino regolato dalla legge, per pensare che la legge non aveva considerato l’identità degli omosessuali. Così all’inizio ho proposto che la legge ampliasse il modo di  – identificare le persone, considerando le strutture psichiche, la nevrosi, la perversione e psicosi, per i quali l’individuo non fosse identificato solo come numero – Codice Fiscale.

Serge Lesourd

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Lo psicoanalista francese Serge Lesourd è stato il supervisore della tesi di dottorato di Silvane Marchesini. Lui è autore di numerosi libri sui bambini e gli adolescenti, alcuni già con pubblicazione in Brasile.

Serge Lesourd ha fatto la prefazione del libro della giurista e psicoanalista e si manifesta chiaramente sul tema: “(…) un’unica questione si pone in discussione, in cui questo libro si inserisce, è che se la Procreazione Medicalmente Assistita e la Procreazione dagli Altri, sono stati inventati per rimediare alla situazioni di impossibile procreazione, potenzialmente possibile. Quando sono applicati alle coppie omosessuali vengono per remediare una procreazione veramente impossibile, è una negazione del reale, il rifiuto dell’impossibile. (…).

Insomma, quello che se mette in discussione in questo dibattito è il diritto ad avere un figlio fuori dalla sessualità, e questa la questione così urgente, che viene a proporre l’opera di Silvane Marchesini con rigore (…). Questo libro partecipa, quindi, dell’Antropologia e particolarmente del segmento speciale inaugurato da Claude Lévi-Strauss, che studia il rapporto tra l’essere umano al limite, all’impossibile e al reale. (…) “.

Eduardo de Oliveira Leite

Il prof. ordinario, Dott. Eduardo de Oliveira Leite, giurista brasiliano anche ha scritto sua opinione sul libro. Lui confessa che quando ha ricevuto il libro dell’autrice per apprezzarlo, esitò, temendo essere un’altra proposta semplicemente ideologica senza contenuto scientifico.(…) Non è stato tuttavia quello che si è verificato.

Dalle letture delle prime pagine della sua monografia ero convinto che di essere davanti ad un articolo scientifico con interrogatori senza precedenti, e permeato da grande e notevole erudizione(…).Qui, Il discorso assume una particolare gravità, perché sposta il centro delle attenzioni dall’adulto al bambino. Quindi, riscatta – con intensità – gli interessi superiori del bambino (non questionada e neanche sentita) sul progetto strutturato fuori (o altrui) alla pretensione del bambino, che nemmeno è valutata (…) “..

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Unprecedented book analyzes the psychological effects on a child generated in laboratory or adopted by homosexuals

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Th book “The right to have childer out of sexuality”, by the jurist and psychoanalyst Silvane Marian Marchesini, will be released next Friday (13), in Curitiba, at the III Sustainability Forum, Citizenship and Justice, TRT9r , brings to light one of the most compelling issues nowadays: artificial insemination and adoption of children by homosexuals and its psychological effects on children’s universe.

The book is a scientific research based on Lacanian psychoanalysis and is also a warning to mankind. Suggests the law to adopt precautionary principle before defining and legalizing the issue.

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For making an analytical reading by both area of law as psychoanalysis, for her enhanced professional and academic background, the author can speak properly about it.

She is the first Brazilian jurist (30 years of practice as a lawyer), graduated in Psychology, Master and PhD in Psychoanalisys, this latest title, by the Nice University, in France. “The law should adopt the precautionary principle, since human procreation in laboratory and out of sexuality is very recent in human history, whether for heterosexual or homosexual couples”, emphasizes her. “The court should consider the psychological effects on children are not clearly defined”.

Psychoanalysts wonder whether the fabrication of child in laboratories, in Medicine ways, or even homoparental adoption would cause sexual identity problems for these children, as it is known that the child, by the psychoanalysis studies, build his sexual identity from the functions: first mother’s place, then the father, then by influence of ideal transmitted in speeches and social relationships.

Children

Currently, psychoanalysts worldwide accompany children inseminated and adopted and research about idiomatic consequences of removing the father and mother words of such civil relations. They wonder, anthropologists and psychoanalysts, if a man can make the maternal role, as a woman can do the paternal function and be called as a father, and, besides, what the symbolic consequences for next generations.

According to French psychoanalyst Jean Pierre Winter, the argument of the adoption of children, or to take advantage of technology to make children in the name of love end the discussion, as love is not proven, but experienced. He says that love is largely unconscious, is never pure, it is always mixed with hatred, so it is necessary to appreciate the consequences of these speeches not only morally but socio-political, in that it aims to innovate regarding rights. He says that love is not enough to build a stable community.

“In the name of love they are ridiculing not only the legal law but also the fundamental law of humanity that is the interdiction of incest and language,” he writes.

Observes that incest is a interdiction, so if a homosexual couple can not have children and inseminates artificially someone in the family, it releases a legalized incest. The basis of all legal normative scale is: thou shalt not kill another human, not eat human flesh, not kill the father and mother and not will practice incest.

In France it is forbidden the substitute pregnancy (surrogate mother), whether for heterosexual couples and for homosexual. There is a law project which aims to criminalize both parents of intent, as health professionals, for crimes against humanity and eugenics (race control). When referring to control races, raise the question of the object and the trade of human beings. Monopoly (USA) thereof gametes (sperm and eggs) produces children on every continent, who become related to each other.

One of the paradigmatic cases in France is the twin of Familie Mennesson, who were generated by surrogate mother in California and do not obtain the recognition of civil status in the book of French family. The French court asks who is the mother of the child, if the egg donor (friend of the couple), the substitutionary pregnant women (a Californian), or Mrs. Mennesson.

The jurist and French psychoanalyst Pierre Legendre says that in cases of surgery of redefinition of sex of fathers of families occurs the reduction of children’s rights.

That is, the children lose their references of father and mother in civil status documents. Silvane Maria Marchesini asks in his book, for reflection, which is the general interest of human society to institute a new rule on the Membership and Relationship, which will reach everyone, based on sexual indifference and generations, and in the absence of sexuality. The continuation of the species is going to be determined by medically assisted procreation and the gametes market.

In this jus-psychoanalytical ethical debate (Justice and psychoanalysis) wonders then who should be privileged: parents of intention, parents of origin, third donor, and / or alternative pregnant women, the unborn child or available for adoption or the society? Anyway, what is a family for generations to come and if there is a new right to have or produce children?

“We live in a time of medicalization of bodies, where medical technology is involved in birth, in living and dying. So we need to reflect on the production of children, as well as homoparental adoption, since love and education are essential to child, but certainly are not sufficient criteria to justify membership and kinship, “concludes the author.

Silvane Maria Marchesini research for more than 20 years the building of “individual” who is regulated as a citizen in law.

The Law on Transfer Subject is his first book and presents the first part of the research, which expands the question of subjectivity, considering the unconscious aspect of being. For example, the study of unconscious reasons of homosexualities, starting to be considered in legal identification criteria.

Seeking information about what is homosexuality in the unconscious and whether it can be considered a third sex. “At first, my search was to recognize who was the citizen regulated by law, including, for thinking that the law did not consider the identity of homosexuals. So at the beginning I proposed that the law to broaden the way to identify people considering the psychic structures, neurosis, perversion and psychosis, so the individual was not identified only as social security number and ID.

Serge Lesourd

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Serge Lesourd

The French psychoanalyst Serge Lesourd was supervisor of doctoral thesis of Silvane Marchesini. The professional is author of several books on children and adolescents, some being published in Brazil. Serge Lesourd prefaces the book of the jurist and psychoanalyst and punctuates it very clearly: “(…) a single question arises to which this book is harnessed, is that if the Medically Assisted Procreation and procreation by Others were invented to remedy the situations of an impossible procreation, potentially possible, when they are applied to homosexual couples, they come to remedy a really impossible procreation, it is a negation of the real, a refusal to impossible. (…)

What in the background, comes to the fore as an issue in these debates is the right to have a child out of sexuality, and this issue is so urgent, that work is the work of Silvane Marchesini, rigorously. (…). This book, thus, participates in Anthropology, and particularly that special trunk, opened by Claude Levi-Strauss who studies the relationship of the human to the limit, the impossible and the real. (…) “.

Eduardo de Oliveira Leite

Other enlightening words were of Prof. Tit. Dr. Eduardo de Oliveira Lima, Brazilian jurist. He confesses that when he received Silvane Marchesini work to appreciate it, hesitated, fearing face another merely ideological proposal without scientific content. “(…) It was not however what occurred. Since reading the first few pages of her monograph I was convinced that was before a scientific paper with unprecedented questioning and permeating the large and remarkable erudition. (…) .Here the speech is of unusual severity because shifting the center of attention of the adult bias rescues – with intensity – the higher interests of the child (not questioned or heard) on the structured project out (or unrelated) claim that the child is not even assessed (…). “.

Book Cover – Illustrates the book cover the symbols of Egyptian mythology, Isis, Osiris and Horus. “Isis is the current symbol of genetics and human procreation in the laboratory,” explains Silvane.

 

 

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O bote

 

Por Luiz Ernesto Wanke ( Quem trabalhou na penitenciária deve ter passado pelo menos por uma rebelião. Fui dentista lá por dez anos e quase fui pego como refém na rebelião de 1989. Naquele dia Deus me fez atrasar e perder o ônibus para a pinita e, em consequência, acabei faltando. Na ocasião morreram onze internos e um agente penitenciário, inclusive o protagonista deste relato. Tanto o diretor como o vice foram degolados parcialmente pelos bandidos, mas acudidos, sobreviveram. Este texto é o relato inicial de um livro inédito sobre aquela rebelião.)

Na hora do almoço o guarda Pedro atravessou apressado a pracinha interna que divide o prédio da administração com os da detenção propriamente dita. Subiu os dois primeiros degraus da escada externa que dá acesso ao presídio e, por sorte, empacou ali, encasquetado com a porta principal fechada. Não era comum. Dali fixou os olhos nos vidros e viu lá dentro um preso agarrando numa ‘gravata’ o diretor e com o outro segurando a metade de uma tesoura dançando no ar. Atrás deles, um tumulto com muitos gritos desesperados.

Aí apareceu, ainda por trás do vidro, um bandido gritando:

“- Venha!”

Era para ele. Assustado, deu meia volta e saiu correndo desesperadamente em direção ao prédio da administração, gritando:

“- A cadeia caiu! Soltem o ‘berro da vaca’!”

(O ‘berro da vaca’ é uma sirene disparada exclusivamente para denunciar a ocorrência de uma rebelião).

O cantador Osni, também um preso, mais tarde descreveu numa música este preâmbulo:

“Vou contar uma história triste

Que no Paraná aconteceu

Foi na cadeia de Piraquara

A ocorrência que se deu

No dia 13 de novembro

Jamais alguém esqueceu

Pelo derramamento de sangue

E pelos onze que morreu.”

A TOMADA DO INFERNO

Doze presos, todos do setor de costura de bolas de futebol e com penas intermináveis nas costas, tinham atravessado três barreiras com guardas, na desculpa de que foram mandados pela segurança para a ‘salinha’, uma espécie de tribunal interno onde os presos são julgados por seus delitos dentro da cadeia.

Aproveitando-se do marasmo da hora do almoço, conseguiram chegar à Inspetoria, que fica junto à entrada principal da penitenciária. Surpreenderam os guardas da portaria armados com uma meia tesoura da alfaiataria e tomaram a única arma do presídio, um 38 carregado com três balas. Imobilizaram o diretor que estava almoçando no refeitório, junto com sua equipe formada pelo vice, três assistentes sociais e uma psicóloga.

De posse dos reféns fizeram um arrastão em toda a penitenciária, trazendo os guardas para frente dominada. A elite, formada pelo diretor e equipe, foram levados para uma sala no andar de cima e todos os outros amarrados com um cordão de costurar bola (grosso barbante encerado), formando duas alas com vinte elementos cada uma. Contando com a turma do diretor, mais guardas e funcionários, estavam nas mãos dos bandidos, 51 reféns.

O chefe dos amotinados era um preso perigoso de apelido ‘Polaquinho de Osasco’, com pena de prisão para o resto de sua vida e que agora estava dando sua cartada final de vida ou morte.

Finalmente chegara à cadeia o temido dia do ‘juízo final’ para toda a comunidade. É nesta hora que se resolvem os acertos de ódio entre os presos e se pratica o esporte preferido: cavar túneis.

Mas esta tentativa de fuga era feita apenas para os amotinados e o resto dos presos precisavam saber disto. Com a cadeia ‘na mão’ Polaquinho foi fazer o papel de Deus. Voltou ao pátio do Pinheirinho (que tem um pinheiro no centro) comunicar aos colegas presos sua condição de ‘dono do pedaço’, fazendo questão de ser chamado de ‘diretor’, e incluindo novas responsabilidades que o cargo lhe conferia. É uma postura tradicional que já acontecera muitas vezes.

No pátio, Polaco fez um inflamado discurso explicando a intenção de seu grupo deixando claro que não caberia mais ninguém na fuga. Depois exigiu disciplina e por fim, mandou todos para a cela, cândidos e comportados como surubins.

O cantador Osni confirma:

“Era meio dia e vinte

Quando a notícia corria

Que naquela penitenciária

Os internos invadia

Os cabeças gritavam com a tensão

Tomamos a cadeia da segurança

Temos na direção

Não queremos briga no pátio.”

Quando saiu, Polaco foi ovacionado como herói pelos demais detentos. Exercendo sua autoridade, fechou o cadeado do portão principal, separando o Paraíso, com 1.200 internos (porque agora tudo podiam claro, menos a liberdade) do Inferno (com os rebelados de futuro incerto).

Ao voltar pelo corredor Polaquinho ainda ouviu de um preso moreninho e admirador, que espremeu a cara num vão das grades do portão fechado, gritando:

“- Sejam felizes na fuga!”

Polaco parou de supetão no meio do corredor da galeria, virou-se e respondeu brabo:

“- Felizes um caralho!”