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Lo spirito del Caravaggio sotto la luce ed ombra

Nella mostra multimediale “The spirit of Caravaggio” lo spettatore potrà apprezzare, dalle risorse tecnologiche, l’eccezionale interpretazione della realtà espressa nei famosi dipinti del grande maestro italiano del cinquecento.

Riposo nella fuga in Egito

Ciò che conta, però, non è la mostra stessa, aperta a Roma fino a novembre, nella Sala del Bramante, in Piazza del Popolo. La cosa importante è parlare di Caravaggio (1571-1610) e delle sue magnifiche opere, un prezioso patrimonio artistico.
 
I forti contrasti cromatici tra luce ed ombra e i fondali scuri squarciati da fasci di luce netta, diretta e teatrale, hanno reso Michelangelo Meresi, da Caravaggio, notabile e ineguagliabile.
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Dopo di lui è venuto un movimento chiamato “caravaggeschi”, in cui i pittori cercavano lo stesso stile del maestro, come Orazio Gentilischi, Carlo Sellitto, Battistelo Caracciolo, Jose Ribera (Spagnholeto).
La mostra multimediale è un percorso sensoriale, in cui i dettagli delle pinture  sono presentati in videoproiezioni. Come se gli  opere muovessero. Lo spazio nelle ombre, con la musica, fa sentire lo spirito dell’artista e la causa delle sue pennellate.
Entrate nell’opera

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La scena pari alla ‘Vocazione di San Matteo’ è stata simulata in uno spazio e invita il visitatore ad entrare e sentire l’intensità dei contrasti.
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Firenze

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A Firenze, nella Galleria Dell’Uffuzi, è possibile apprezzare alcuni dei veri dipinti del maestro italiano, così come in alcune chiese di Roma, San Luigi dei Francesi, Santa Maria del Popolo, Sant’Agostinho.
Caravaggio è nato a Milano nel 1571, ha perso suo padre presto nell’epidemia della peste bubbonica e nell’infanzia ha vissuto nella povertà. Sua madre lo ha aiutato a pagare suoi studi artistici. Lui ha imparato arte come alcuni maestri dell’antichità come Tintoretto.
Ha vissuto tra Roma, Venezia e Napoli. Raggiunge la fama sotto la protezione e l’amicizia con il Cardinale Del Monte.
Era un uomo inquieto e aveva sempre problemi con la giustizia perché litigava sempre e questo lo obbliga a fuggire costantemente. Alcune versioni dicono di essere stato arrestato erroneamente e quando cerca di dimostrar la sua innocenza ha avuto malaria e morì della febbre nel 1610.
 
Caravaggio era un pittore dell’antichità che non solo voleva rappresentare il corpo nella sua realtà totale,  soprattutto voleva trasmettere al pubblico l’emozione del viso composta nella scena.

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