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Cos’è Dostoevskij

Ho visto su internet un reportage alla TV turca, con le persone essendo intervistate, la domanda era: “Che cosa è Dostoevskij?”.

La maggior parte delle persone non conosceva chi era Dostoevskij e nemmeno quello che era. Incredibilmente una persona dice che Dostoevskij è un cibo. Un’altra persona parla che il Dostoevskij è il presidente del Kosovo.

Nella maggior parte del mondo le persone ignorano Dostoevskij, ma il numero dei lettori è ancora più basso. Un contadino lavorando in luogo lontano, ermo, conosce il nome dei giocatori di calcio in molte squadre, ma ha mai sentito il nome di Dostoevskij.

Ignoranza

 La dimensione dell’ignoranza non ha alcun legame con diploma di laurea, perché il sistema capitalista crea i laureati ignoranti e i professionisti non si interessano per nulla, che non sia il suo mestiere. La maggior parte delle persone, neppure per la loro area professionale, cerca la conoscenza. Il tempo in cui viviamo è anti intellettuale e quanto più ignorante voi siete, più possibilità avete in questo sistema.

L’era degli idioti

La chiamo “L’era degli idioti”.  Il capitalismo è una fabbrica di produzione di medici, avvocati, giudici, ingegneri, scienziati, ecc … per essere utilizzati dal sistema. Persone che non leggono niente fuori dal loro tema. Un giocatore di calcio che mai ha letto, guadagna milioni e fa fama mondiale, piuttosto, chi non segue la regola del sistema di governo, uno scienziato o studioso che ha dedicato la sua vita alla scienza, rimane sconosciuto.

Se si domanda alle persone chi è Noam Chomsky, quasi nessuno lo saprà che è uno dei più grandi intellettuali vivi.

Stiamo vivendo tra le ignoranti senza laurea e laureati ignoranti, il sistema capitalista fa questo attraverso i media. In questo sistema le persone si dedicano al loro lavoro, non c’è tempo per nulla, lo scopo della vita è la carriera, e fare un sacco di soldi. Questo è lo slogan del capitalismo: sii ignoranti in giro, consuma tutto, competi con gli altri senza alcuna etica e se lo fai, la tua ignoranza sarà premiata. Tutto è permesso in questo sistema dal momento che il risultato sia il successo ignorante.

Il neoliberismo ha creato un prototipo che pensa in consentire tutti nella società, soprattutto alle giovani generazioni, è così: essere apolitico, non leggere, umiliare gli investimenti nella conoscenza, non credere ai valori, l’unica preoccupazione è fare soldi di qualsiasi modo e essere essenzialmente egoista.

Il bersaglio sono i soldi facili e veloci, e diventare famoso senza contenuto! Per questo motivo rimangano nella TV i programmi televisivi come idoli, il Grande Fratello, ecc. Questo prototipo non si preoccupa con la conoscenza e ancora la insulta! E non si vuole fare qualcosa per gli altri, per una migliore convivenza dell’umanità.

La gente non sa  che il sistema la incarcera, quanto più soldi guadagnano più ansiosi restano, più depressivi e con altri problemi che il denaro inevitabilmente portano. Accanto alle persone come queste non c’è etica, emozioni profonde …

Allora, cos’è Dostoevskij?

Dostoevskij è l’espansione della conoscenza all’altro lato della parete, il lato che non possiamo ancora vedere!

È un po’di noi stessi che rinchiudiamo in una cella, lui non rientra in questo periodo che viviamo… è una luce brillante nel fango in cui ci troviamo.

Lui è il Raskolnikov della nostra coscienza parlando delle verità su di noi che non vogliamo sentire.

Sono i nostri sogni dimenticati ..

Ancora una volta, andiamo a fare la domanda: “Che cosa è Dostoevskij?”

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O que é Dostoiévski

Na maior parte do mundo as pessoas desconhecem Dostoiévski, mas o número de seus leitores é menor ainda.

Assisti na internet uma reportagem de um canal de TV turco entrevistando pessoas, a pergunta era: ” O que é Dostoiévski?”. A maioria das pessoas não conhecia Dostoiévski, nem quem era e  nem o que era. Até uma  pessoa disse Dostoévski é uma comida. Outra pessoa  fala que o Dostoievski é o presidente da Cosovo.

Na maior parte do mundo as pessoas desconhecem Dostoiévski, mas o número de seus leitores é menor ainda. Um agricultor trabalhando em qualquer lugar ermo sabe o nome dos jogadores de futebol de diversos times, mas nunca escutou o nome de Dostoiévski.

O tamanho da ignorância não tem conexão com diplomas universitários, porque o sistema capitalista cria ignorantes diplomados, os profissionais não se interessam com nada para além de suas profissões. A maioria das pessoas, nem pela sua área profissional, busca o desenvolvimento.Essa era que vivemos é anti intelectual, quanto mais ignorante mais chance você tem nesse sistema.

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Chamo de “Era dos Idiotas”.

O capitalismo é uma fábrica produtora de médicos, advogados, juízes, engenheiros, cientistas, etc… que servem para o sistema, sem ler sobre conhecimentos fora da sua matéria. Um jogador de futebol que nunca leu, ganha milhões e ganha fama mundial, ao contrário, quem não segue a regra do sistema, um cientista ou intelectual que dedica sua vida para ciência, permanece como um grande desconhecido. Se perguntarmos ao povo quem é Noam Chomsky, quase ninguém saberá e trata-se de um dos maiores intelectuais vivos.

Estamos vivendo entre ignorantes sem diploma e diplomados, o sistema capitalista faz isso através da mídia. Nesse sistema as pessoas se dedicam ao seu trabalho, sem tempo para nada, o alvo da vida é carreira, subir e ganhar muito dinheiro. Esse é o slogan do capitalismo: Seja ignorante por aí, consuma tudo, concorra com os outros sem ética alguma e se você fizer isso, sua ignorância será premiada. Tudo é permitido nesse sistema desde que o resultado seja o sucesso ignorante.

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O neoliberalismo criou um protótipo que pensa em permitir tudo na sociedade, especialmente na nova geração, é assim:  ser apolítico, não ler, humilhar  o investimento no conhecimento, não acreditar em valores, a única preocupação é se salvar ganhando dinheiro de qualquer forma  e sendo essencialmente egoísta.

O alvo é dinheiro fácil ,rápido e ficar famoso sem conteúdo! Por essa causa permanecem os programas de TV como ídolos, Big brother, etc. Esse protótipo não liga para conhecimento e ainda o insulta! E nem deseja fazer nada para os demais, para a melhor convivência da humanidade. As pessoas não sabem que o sistema os amarra, quanto mais dinheiro ganham mais ansiosos ficam, mais depressivos e com outros problemas que o dinheiro vai fatalmente lhe trazer. Ao lado das pessoas não existe ética, emoções profundas…

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Então, o que é Dostoiévski?

Dostoiévski é a expansão do conhecimento para o outro lado da parede, o lado que ainda não conseguimos enxergar!

Ele é um pouco de nós mesmos  que trancamos numa cela, ele não cabe nessa era que vivemos..é uma luz brilhante dentro da lama que nos encontramos.

Ele é o Raskólnikov da nossa consciência falando verdades sobre nós que não queremos ouvir.

Ele é nossos sonhos esquecidos..

Mais uma vez, vamos perguntar: ” O que é Dostoiévski?”

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Fabrice e Efigenia hanno la stessa sintonia artistica

La somiglianza tra le opere di Efigenia Rolim, la Regina della Carta delle Caramelle, la cittadina onoraria di Curitiba, e le foto preparate dall’artista africano Fabrice Monteiro è innegabile.

Entrambi utilizzano nelle loro creazioni dei rifiuti, prodotti dal consumo dell’esagerazione di una società globalizzata,soprattutto richiamano l’attenzione sul problema dell’inquinamento ambientale.

La sintonia è la stessa, solo con un avvertimento: Efigênia porta al suo lavoro un universo ludico e Monteiro, al contrario, mostra la parte triste del continente africano –  deposito dei rifiuti dei paesi sviluppati.

L’artista brasiliana vive nel mondo della fantasia quando esprime la sua arte .

Una folata di vento la ha ispirato.  “Nell’inizio dell’anno 1990, Efigenia Rolim andava per la via XV di Novembre, centro di Curitiba, vicino al “bondinho”(un piccolo tram diventato un luogo di ricreazione per i bambini) e è stata sorpresa con una folata di vento accompagnata da un vortice, che ha buttato ai suoi piedi alcune carte di caramelli gettati nel marciapiede.

Una di quelle era verde e rilucente che lei ha trovato uguale a una pietra preziosa, quindi lei ha fatto un fiore – o forse un uccellino?  La vecchia signora, in quell’epoca aveva un po’più di 60 anni. A lei è piaciuto tanto la sensazione di trasformare gli involucri in cose che erano nate nella sua immaginazione che presto ha cercato una supporto per svolgere le sue creazioni e lo ha incontrato in un sandalo “Havaiana”,anche buttato per strada.

Un libro

In questo supporto di gomma ha creato il primo albero dei sogni fatto con quello che si usa e getta e lì era nato  come piace a lei raccontare  “la regina della carta di caramelli poveretta” che ha conquistato il mondo con le sue creazioni e la sua personalità singolare”,scrive la giornalista Dinah Ribas, nel libro ” Il viaggio di Efigenia Rolim nelle ali delle pesce volatore”.

D’altra parte, la triste realtà di molti paesi in Africa hanno impedito Fabrice Monteiro, mettere un sguardo ludico nella sua arte, anche considerando che i personaggi creati nelle sue foto sono poetiche e fatto da una bellezza estetica. L’artista reinventa, con poetica, la drammatica realtà degli africani.

Un triste realtà

Guarda le foto di Fabrice e guarda il video del Ghana che parla dei rifiuti tossici e l’ impatto che ci fa affrontare con qualcosa noi non vogliamo sapere. Il sottosviluppo, la povertà e la mancanza di scrupoli dei paesi ricchi, e governi corrotti in Africa stessa, hanno contribuito a creare questa situazione.

La differenza nell’arte di Fabrice Monteiro è che la poetica artistica comunica tutta l’agonia e il dramma di un continente. Efigenia, però, viaggia in un’allegorie che soltanto lei è in grado di creare. Una tazza di plastica non è una coppa, ma il piede di cavallo, il involucro di caramelle brilla come una pietra preziosa. Monteiro, a sua volta, drammatizza nel silenzio delle immagini!

L’arte di Efigenia è ingenua e geniale, tanto quanto è geniale l’arte del  fotografo africano, senza essere ingenui.

Efigênia Rolim o Fabrice Monteiro, entrambi sono artisti che ricordano, attraverso le loro opere, che l’uomo non rispetta il pianeta in cui vive. Fa finta che pulizia la casa, ma le sporcizia mette sotto il tappeto.

 

 

 

 

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Venere ridotta a brandelli presenta un continente in agonia

 

Con i rifiuti e tra i rifiuti l’artista e fotografo, Fabrice Monteiro, nato in Benin, Africa, crea strazianti divinità e denuncia il grave inquinamento del continente africano.

Si sa che Africa e Asia sono diventati depositi clandestini di grandi quantità di rifiuti del mondo globalizzato.

Allegorie della Grande Madre a brandelli, Veneri degli stracci dei poveri, sono alcune delle foto presentati in ottobre presso al Museo d’Arte Moderna di Louisiana. Monteiro ha fatto le immagini con l’appoggio della designer di moda, Dously e dell’Ong EcoFund. Il progetto è stato chiamato The Prophecy e le immagini sono state scattate in Senegal.

 

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Forse saranno le dee del futuro. La probabilità è molto grande. Le immagini delle divinità sono stati coperti con costumi fatti di rifiuti e detriti che interagiscono con un paesaggio inquinato. I vestiti sono stati costruiti con materiale proprio trovato nel sito, cosí è possibile avere un’idea della sporcizia degli spazi, prima che hanno preso le immagini. Per comporre la sua opera, Monteiro  ha unito i pezzi di un mondo in agonia.

fabrice-monteiro-the-prophecy-senegal-designboom-04Le foto di Fabrice Monteiro hanno messo all’ordine del giorno una cosa seria e senza una soluzione veramente pratica. Per decenni, è stato denunciato che i deposti illegale di rifiuti tossici in Africa era  da parte dei paesi del primo mondo, così come le conseguenze sulla salute delle persone che vivono lì. Nell’internet è possibile trovare immagini o filmi mostrando gravi situazioni relativi al problema. Nulla è cambiato rispetto al passato coloniale, quando paesi come la Francia, Inghilterra o  Italia, tra gli altri, dominavano i popoli.

fabrice-monteiro-the-prophecy-senegal-designboom-08Con poetica, l’arte presenta la realtà del XXI secolo: il fantasma del colonialismo persiste e persegue il terzo mondo. Oggi, in un mondo globalizzato il dominio del colonizzatore è travestito di democrazia in cui la bandiera tremola in nome della libertà.