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L`arte delle parole e il piacere della ricerca dei loro significati

La studentessa è arrivata esattamente nel momento in che Geraldo era appoggiato a circa  tre libri dimostrando quello che faceva, una intensa ricerca. La fisionomia della giovane era di sorpresa… era come se domandasse a si propria….perché tutto questo?

– Mai ha consultato un dizionario? domanda l`insegnante a giovane,quando alza la testa dai libri guardandola.

– Di solito uso l`internet. I miei genitori usano ancora dizionari, forse… rispose lei incerta. Iphone e Google risolvono il mio problema in un secondo, aggiunge subito.

Questa scena è solo una parentesi che Geraldo ha fatto durante la mia lezione mia di italiano in un chiacchierare sul come i giovani di oggi non si interessano all`uso del dizionario.

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Dizionario

Oggi il dizionario nella forma di libro non è quasi utilizzato dai giovani, forse a causa della difficoltà di gestirlo e portarlo. Loro preferisco la ricerca rapida e superficiale su internet.

Peccato!  Con questo i giovani non si rendono conto che perdono l`opportunità di provare dell`emozione di capire tutto sulla parola, dalla sua radice, a definizione e anche scoprire in vari autori le differenze nel modo di spiegare il significato del vocabolo.

È una esperienza fantastica e soltanto chi usa frequentemente il dizionario è che sa il quanto è intenso il piacere di  capire la parola.  È godimento. Specialmente  quando si incontra una parola in che il significato contiene esattamente quello che si desidera esprimere. Quanto di più si fa la ricerca di più si scopre – origine, storia e si viaggia nel tempo.

La sensazione che provo nella esecuzione di questa ricerca è come stivesse producendo un`opera d`arte e il dipinto fosse il mio testo. Il piacere è più grande quando traduco le mie idee in italiano (idioma  di origine latina, cosi come il portoghese), sopratutto quando alcune correzione sono spiegati in una lezione in cui Geraldo  ama mettersi in gioco con i suoi dizionari, sull grande tavolo della sua classe.

L`esperienza è affascinante ci diamo l`opportunità di viaggiare in un mondo di scoperte, quello che è l`etimologia della parola.

– Un esempio è la parola “donna in cui la sua origine viene dal latino: domina (padrona di casa). Cosi domina è l`espressione originale della parola italiana che define la donna, spiega lui con sorriso cattivo. Anche io trovo divertente e penso che nella cultura italiana questa parola è venuta in tempi remoti e probabilmente aveva il senso di definire chi comandava in quell`epoca e quissa anche oggi.

– In italiano c`è lavoro e travaglio e in portoghese solo travaglio (trabalho). Il senso del travaglio è sofferenza, acuta e tormentosa, lavoro duro.

Ore e Ore

Di questa forma le ore passano come minuti e il tempo è breve per l`universo infinito delle parole. Nulla è noioso in questo gioco.

Essere una giornalista, o scrittore e insegnante è come essere un artista a progettare un dipinto e cercare i colori esatti nella sua creazione.

È l`arte di creare con avesse un pennello in mano e mettendo una parola qui l`altra là, cosi intensificando il significato della frase…. Davvero un gioco molto emozinante quando si trova il senso corretto.

Il proprio nome del sito è una decodificazione della parola panorama e è stato scelto perché ha provocato un vero caso d`amore durante il periodo della sua concezione. La radice è del greco – pan, significa tutti e horam, visione. Vedere tutto..

Bellissimo!

Pablo Neruda

Il poeta Pablo Neruda ha creato un magnifico testo in cui lui ha confessato la sua storia d`amore incondizionato con le parole che ci aiutano a esprime le emozioni, scrivere storie, mantenere viva la memoria delle cose, dare informazioni….

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Tutto quel che vuole, sissignore, ma sono le parole che cantano, che salgono e scendono…Mi inchino dinanzi a loro…Le amo, mi ci aggrappo, le inseguo, le mordo, le frantumo…

Amo tanto le parole…Quelle inaspettate…Quelle che si aspettano golosamente, si spiano, finchè a un tratto cadono…Vocaboli amati…Brillano come pietre preziose, saltano come pesci d’argento, sono spuma, filo, metallo, rugiada…Inseguo alcune parole…Sono tanto belle che le voglio mettere tutte nella mia poesia…

Le afferro al volo, quando se ne vanno ronzando, le catturo, le pulisco, le sguscio, mi preparo davanti il piatto, le sento cristalline, vibranti, eburnee, vegetali, oleose, come frutti, come alghe, come agate, come olive…E allora le rivolto, le agito, me le bevo, me le divoro, le mastico, le vesto a festa, le libero…

Le lascio come stalattiti nella mia poesia, come pezzetti di legno brunito, come carbone, come relitti di naufragio, regali dell’onda…Tutto sta nella parola…Tutta un’idea cambia perchè una parola è stata cambiata di posto, o perchè un’altra si è seduta come una reginetta dentro una frase che non l’aspettava e che le obbedì…Hanno ombra, trasparenza, peso, piume, capelli, hanno tutto ciò che si andò loro aggiungendo da tanto rotolare per il fiume, da tanto trasmigrare di patria, da tanto essere radici…Sono antichissime e recentissime…

Vivono nel feretro nascosto e nel fiore appena sbocciato…. Che buona lingua la mia, che buona lingua abbiamo ereditato dai biechi conquistatori..Quelli che  sono  andati a  grandi passi  tra le spaventose catene dalle Americhe  increspati, cercando patate, “butifarras”, fagioli, tabacco nero,oro,mais, uova frite, con quello appetito vorace che mai più si è visto al mondo. Trangugiavano tutto:  le  religioni, i piramidi,  le tribù, gli  idolatrie uguali a quelle che portavano nei loro sacchi…

Dovunque passavano non restava pietra su pietra…..

Ma caddevano delle stivali dei barberi, delle barbe, dei elmi, delle ferrature. Come piccole pietre, le parole luminiscente sono rimaste qui splendente…. l` idioma. Siamo sconfitti . Abbiamo vinto…. Hanno portato l`oro e ci hanno lasciato l`oro… hanno portato tutto e ci hanno lasciato tutto… . Ci lasciarano le parole.(La Parola  di Pablo Neruda).

 

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