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Broken stairs

I went up until you for broken stairs,

but all the doors were closed for the love,
the time and the life…
Matruska seemed one,
you were hidden inside of same you…
But I am a person that he learns while loses,
That when makes mistake tries of new,
that he remembers while forgets,
that when goes for far at the same time he is more close…
I am a traveller who not yet knows its secrets
and I move myself continuously,

in the chaos that exists inside of me…

Of the book “the Love already Finished” of Erol Anar
drawing by g.d. eksioglu

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Viaggiando nel suono del treno

Dopo la foschia sono arrivato su una spiaggia. Guardando l’orizzonte ho visto una nave che navigava alla lontananza, nel mio pensiero, lei sarebbe là, miei occhi seguirono la nave fino scomparire. Conoscevo la impossibilità di vedere questa nave di nuovo e lei dentro. In un albergo nella via principale della città, dalla finestra osservavo la notte e le luci, era come si trattasse di una donna sdraiata di fronte a me. Nella strada la gente camminava veloce come si loro non volessero ritardare, alcuni entravano nel cinema, i venditori di frutta urlavano qualcosa per vendere, aveva anche prostitute. Il mio cuore era un punto dell’incendio dalla città bombardata nel lato più popoloso di lei.

Subito sentivo un rumore del treno e ritornavo alla mia infanzia, mi ricordavo dei giochi sulla ferrovia, sotto i binari che portavano gli sogni lontano di me. Abbiamo lasciato le nostre infanzie nelle locomotive, dando addio a loro. A dove è stato i nostri sogni dell’infanzia? Chi lo sa? Nostre infanzie hanno sfumato come il fumo del treno dissipati per il vento.

Mi sono dimenticato di te negli strade lontane

E là mi ho ricordato di me

Le navi viaggiano dentro di me

Le navi hanno lasciato i porti e hanno navigato sull’oceano che c’è dentro di me. Il mio addio nelle spiagge, nei mari dentro di me. Ho visitato piccole isole. Ho scoperto la mia propria isola e ho capito che scoprire sue isole proprie è più importante che scoprire l’America.

Le navi partivano

Dei porti dentro di me

Le vele erano aperte

Per andare al nord del mio cuore

Il mio cuore si è dimenticato di te

Mentre la seppellivo

Negli oceani più profondi

Sentivo la malinconia dei sogni. Mai mi ricordavo dei miei sogni. Durante le notti avevo insonnie, dopo dormivo profondamente e volevo sognare. Mi svegliavo in pianeti lontani, con cose vive e piante strane. A volta mi svegliavo e avevo i miei sogni interrotto, era strano perché mi svegliavo dentro del mio proprio sogno. Passavo da un sogno a l’altro, ma non svegliavo nella vita reale.

 

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‘Cade la pioggia forte dentro di me’

 

Dopo la pioggia ero innamorato, ma pensavo nel finale di questo amore e presto, prima che la pioggia finisse sono uscito subito, perché non mi piacevo vivere fino al finale.
Tutto succede in un periodo e i momenti sono belli mentre succedono, ma tristi e nostalgico quando diventano passato. Paghiamo i momenti di felicità guadagnando la tristezza con il ricordo. Tutte le cose finiscono e rammentano la morte perché nostra vita sta esaurendo ogni minuto. Ora non volevo che la vita finisse, volevo aumentarla in tutto.

Così,non esisterebbe più debito con la tristezza, né per te, né per la solitudine. Prima dobbiamo pagare il nostro prestito personale e chi non lo fa, non è in grado di provare la sua solitudine, sua malinconia e sua felicità. Già siamo nati con i prestiti propri e anche abbiamo ricevuto dell`umanità. Chi non paga i suoi prestiti personali, non pagherà nemmeno all’umanità, poi cadrà per terra.

Poi il ricordo del mio primo amore, quei giorni in cui avevo 40 gradi di febbre e stesso così, io volevo andare a scuola soltanto per vedere la sua faccia. Nel fra tempo tra una lezione, mettevo una lettera d’amore dentro della giacca sua, sentindo paùra. Lei si identificava con la sua giacca rossa. Dove sei e che fai adesso? Non lo so! Mas noi due siamo dimenticati e ci deterioriamo come quella giacca rossa e le lettere d’amore. Anni fa ho ascoltato che lei aveva sposato e era professoressa. Aveva figli o sarà felice? Forse a volta lei anche si ricordava dalla nostra infanzia, come un’acqua torbida.

Abbiamo perso molti amori

Non soltanto abbiamo perso i fogli del calendario dei giorni e mesi che sono passati, anche abbiamo perso i nostri amori. Io non volevo essere un viaggiatore che ha perso il suo treno, né volevo andare nei treni degli altri. Un giorno sono svegliato dentro di una densa foresta, buia e verde e andavo con difficultà dentro di lei e il mio corpo sanguinava .Lentamente ho continuato a camminare. Nostre vite non sono cosí? Sempre avanti e soltanto noi ci fermiamo quando arriva il nostro fine.

Arrivo nella montagna, nel mese della malinconia e nella stazione della solitudine. Lì, ho incontrato con un gruppo di lupi affamati. Non mi hanno fatto nulla, soltanto mi guardavano con gli occhi affamati, tristi e pieni di malinconia. Loro hanno capito la mia missione di salire fino all’alto, dove finalmente io sono arrivato. Lontano da me valli e terre correvano, tutta la natura era bianca, come se vestisse di bianco mentre la luce del sole che brillava timida. Ho gettato il mio corpo sulla neve e mi sono immerso dentro del mio cuore.

                                                     Te l`ho dimenticato nella strada lontana

                                                                E là mi sono ricordato di me

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Caíam chuvas fortes dentro de mim

 

Por Erol Anar / Depois das chuvas fiquei apaixonado, mas pensava sobre o final desse amor e antes da chuva acabar saí rápido, pois não gostava de finais. Tudo existe num momento, os momentos são bonitos enquanto acontecem, mas melancólicos quando recordados. Pagamos os momentos de felicidade ganhando a tristeza da lembrança. Todas as coisas que acabam lembram a morte porque nossa vida esta acabando a cada minuto. Mesmo assim eu queria aumentar tudo.

No resto não havia mais dívida com a tristeza, nem para você, nem para a solidão. É importante primeiro pagar nossos empréstimos pessoais e quem não faz isso fica incapaz de vivenciar sua solidão, sua melancolia e sua felicidade. Já nascemos com empréstimos próprios e também herdamos da humanidade. Quem não paga seu empréstimo pessoal não irá pagar para a humanidade tampouco, depois cairá ao chão.

Depois me recordei do meu primeiro amor, daqueles dias nos quais tinha 40 graus de febre e mesmo assim queria ir à escola só para ver o rosto dela. Nos intervalos das aulas colocava cartas de amor dentro da jaqueta dela, sentindo medo. Ela se identificava com a sua jaqueta vermelha. Aonde ela esta e o que faz agora?Não sei! Mas nós dois estamos esquecidos e nos deterioramos como aquela jaqueta vermelha e as cartas de amor. Anos atrás escutei que ela havia casado e tornara-se professora. Será que tinha filhos e estava feliz? Talvez ela de vez em quando também relembre da nossa infância, como uma água turva.

 Perdemos muitos amores

Não perdemos apenas as folhas do calendário dos dias e meses  que se passam, perdemos nossos amores também. Eu não queria ser um viajante que perdeu seu trem, nem queria andar nos trens dos outros.

Num dia acordava numa densa floresta escura e verde, andava com dificuldade nela e meu corpo sangrava. Vagarosamente continuava andando. Nossas vidas não são assim? Sempre temos que ir em frente e só paramos quando chega o nosso fim.

Cheguei até uma montanha, no mês da melancolia e na estação da solidão, ali encontrei com um bando de lobos famintos. Estes não fizeram nada, só me olhavam com seus olhos famintos e tristes, cheios de melancolia. Eles compreenderam minha missão de subir até o topo dela, no qual finalmente cheguei. Vales e terras corriam para longe, toda a natureza era branca como se estivesse vestindo-se de branco enquanto a luz tímida do sol brilhava. Joguei meu corpo dentro da nevasca e mergulhei dentro do meu coração.

Eu te esqueci nos caminhos distantes

E por lá me lembrei de mim …

 

© erol anar