Artemisia Gentileschi, un’artista italiana nata a Roma nel 1593, probabilmente è stato la prima donna ad affrontare i pregiudizi quando ha messo in giudice e ha riuscito condannare l’uomo che la violentò. Per il personaggio femminile che ha rappresentato nella storia, il coraggio e il talento che hanno permeato la carriera di questa giovane donna italiana del settecento, onoriamo tutte le donne nel Giorno Internazionale delle Donne. Magari, l’esempio di Artemisia sia uno stimolo per le donne a continuare nella lotta contro la violenza, la disuguaglianza e la discriminazione sociale.
“Donna intelligentissima e molto bella, figlia di un noto pittore , esponente del Caravaggismo, nacque a Roma nel 1593.
Vittima giovanissima ,di un efferato stupro ad opera di Agostino Tassi, suo maestro di prospettiva, sfidò le maldicenze e la consuetudine del suo tempo,facendo condannare, dopo un lungo ed interminable processo, il suo turpe violentatore.
Dotata di di genio e di grande talento, portò nell’arte e nei suoi dipinti, prima a Roma poi a Firenze, a Londra e a Napoli, le violenze e i soprusi alle donne, trasformandoli in immensa bellezza, tanto da essere stata la prima donna in assoluto, ad entrare nell’Accademia del Disegno. ed essere poi considerata, indiscusso simbolo del femminismo.
I suoi bellissimi dipinti sono esposti nelle gallerie e nei maggiori musei italiani”, informazione dal gruppo Italini e oriundi, dal mondo, Arte, Cultura, luoghi, dal Antonio Puleo.
Un fatto molto interessante può essere visto nel profilo di Artemisia su Wikipedia, in portoghese, quando la collaboratrice descrive la biografia dell’artista: “la sua arte è attualmente oscurata dal presunto stupro che ha subito nel settecento.”
Perché oscurato? Supponiamo … Non sarà un pregiudizio che persiste ancora fino ad oggi? Al contrario in Italia, dove gli italiani la riconoscono come una grande artista e che è stata all’avanguardia nel femminismo ai suoi tempi.
Se guardiamo alla storia di Artemisia troveremo informazioni sulla stessa Wikipedia, in italiano, sullo stupro e il coraggio di esporsi nella sua tragedia personale e cercare la condanna del suo carnefice, nonché le difficoltà che ha dovuto affrontare nella società nel settecento per avere stato violentata.