“Guarda quel magnifico albero! Vedi il suo tronco si assomiglia alle zampe degli elefanti giganti,” ho detto ammirata. “Le zampe di elefanti! Non ho mai pensato in questo. E’ il Baobab del Poeta.”
L’albero è di 18 metri di altezza e 17 metri di diametro.
C’è molta storia in torno dell’esistenza del Baobab a Natal.
Le informazioni si propagano rapido e rimangano nel tempo e nell’immaginario popolare di tale modo che diventa verità e allo stesso tempo leggenda. Dicono che era l’albero che ha ispirato lo scrittore, poeta, francese, Saint-Exupéry nel libro “Il piccolo principe”.
Chi dice che non è vero?
Il “Piccolo Principe” annaffia la sua Baobab ogni giorno. Si racconta che Exupéry è arrivato a Natal negli anni ’30 e ed è stato appena presentato al baobab di Lagoa Seca dall’aviatore Jean Mermoz, pioniere dell’aviazione commerciale nella traversata dell’Oceano Atlantico. Il Baobab e la storia sono sul sito della Università Federale di Rio Grande do Norte (UFRN).
Ci sono molti versioni della sua origine. Si è difeso dallo storico Luís Camara Cascudo che il Baobab del Poeta è stato portato dall’Africa dagli schiavi. L’altra versione, assicura che è stato l’olandese Maurício di Nassau il responsabile per portare la specie, prima piantate in Pernambuco nel giardino botanico creato da lui a Recife.
Noi preferiamo la versione degli schiavi con questa giustificativa: per essere un albero sacro ai paesi dell’Africa, gli schiavi neri che hanno perso tutta l’identità originaria, hanno fatto di tutto per portare qualcosa che da restituire una vita e una morte con dignità secondo come si faceva nella loro terra.
L’albero sacro
Il Baobab non è comune in Brasile, secondo l’UFRN. Ci sono solo 20 di loro nel paese, tra i più noti sono a Natale, a Nizia Floresta e Macaíba.
Baobab è considerato albero sacro per alcune tribù africane. Loro seppelliscono i morti con i loro amuleti nel piede dell’albero perché credono che le loro anime si fondono con l’anima dell’albero.
Un baobab vive tra 3-6.000 anni e il suo nome scientifico è Adansonia digitata.
Secondo la legenda, i corpi dentro dell’albero mummificano. Insomma, questa specie è un vero condominio essendo casa a molti animali, come uccelli, insetti, scimmie…. Tutti vivendo in armonia.
Sguardo Critico
Un albero che vive tra 3-6.000 anni. E’ incredibile!
‘E privilegio osservare un monumento come questo, in cui porta tanta storia a ogni centimetro del suo tronco. Quanta memoria registrata nel suo codice genetico. E’ l’evoluzione del pianeta sotto forma dall’albero.
Sorprendente. Guarda le sue radici che si aggrappano alla terra come mani callose e forti che sostengono un mondo invisibile, che si muove per sostenere la vita sul pianeta!
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