Un libretto della série “Curiosità”, scritto dall` italiano Antonino Pavone, in collaborazione con Vittorio Gradoli, è un gioiello letterario.
“Bacco Divino – Il Vino nella storia della Letteratura e nelle tradizioni popolari” è un viaggio nel tempo e nella storia del “nettare degli dei”, il vino, considerato a volte sacro e in altri profano, ma sempre con il suo prestigio assicurato dai tempi antichi alla modernità.
La storia
Gli autori mostrano che le prime notizie nella storia della conoscenza dell’uomo sui benefici del vino si incontrano nella Bibbia, nell’Antico Testamento, e descrivano che Noè ha assicurato al genero umano il piacere eterno di questo liquido sacro, che garantisce la vitalità all’uomo, portando la semente di una vite.
Il Vecchio Testamento cita come il primo vigneto piantato nel mondo. La scritta è leggera e divertente, ma allo stesso tempo la ricerca è molta seria.
Leggenda
C`è anche una leggenda circa dello scopo di Noè, dopo il diluvio, quando lui piantava la vite. “Noè era curvato all` aratro, stanco e sudato, quando Lucifero lo ha visitato fingendo di essere qualcun altro e si offre di dargli una mano. Il patriarca accetta l’offerta e il ‘diavolo’ si mette all`opera: sgozza una pecora e col suo sangue asperge i solchi. Poi uccide un leone e anche col suo sangue bagna le zolle. Infine, fa altrettanto con un maiale.
Il significato è chiaro: chiunque eccederà col vino sarà al tempo stesso mansueto come una pecora, vigoroso come un leone e privo di decenza come un porco.
Simile alla storia biblica vantano leggende in tutto il mondo. Protagonisti equivalenti a Noè sono, tra i tanti, l`azteco Teocipactl, il cinese Fa Li, il vedico Manu, l’indiano Satyrawatta, il persiano Yma, le coppie celtiche Dwyfan e Dwyfach e greche Deucalione e Pirra.
Tutte le leggende sono simili, infatti, citano una grande alluvione, e nel quale sono incorporate l’esistenza di un impianto che produce l “acqua della vita”, che è in grado di dare vigore sovrumano e grazie all’ebbrezza, delirio di potenza.
Egiziani
Da 1500 aC gli egiziani conoscevano già le tecniche della pigiatura, dedicando all`evento apposite feste rurale. Inoltre, gli autori descrivono la nascita mitologica di Dioniso, dio del vino, a causa della passione di Zeus per la mortale Semele, un`unione che provoca l` ira della sposa Hera.
Dioniso per i Greci e Bacco per i romani, che insegna a Eneo, re di Calidone, come si devi produrre il vino, forse per fargli dimenticare che lui, Dionisio aveva sedotto sua moglie Altea. Eneo si appropria dell’invenzione e lo dà un nome che deriva da lui. Pertanto, il prefisso eno caratterizza ancor oggi tutto ciò che ha a che vedere col vino, che si manifesta come una fonte di piacere e di guarigione.
Vino sacramentale
La ricerca rivela che il primo uso del vino sacramentale è stato dai greci come l’offerta semplice e lineare, in onore della dea Atena Pallade. L’offerta si conclude con il sollevamento della coppa verso il cielo, con una preghiera veloce, che non è né più né meno che un brindisi moderno di buoni auspici.
I poemi di Omero attestano che il vino si beveva in Grecia antica certamente non puro, ma allungato con acqua.
Nei Vangeli e nelle Sacre Scritture, in genere il vino e la vite occupano un ruolo di primo piano. “Dio stesso è paragonato al vignaiolo che manda il figlio tra i disonesti che hanno rubato la vigna (Marco, 12). Il primo miracolo di Cristo è la trasformazione dell’acqua in vino.
Durante l’ultima Cena, Cristo profetizza dicendo che non berrà più del frutto delle vite e dopo la cena mostra il calice e dice: ‘Questo calice è il segno della nuova alleanza nel mio sangue, versato per voi’ “(Luca, 22).
Acqua della vita
La ricchezza della narrazione sulla storia del vino è tale da provocare nel lettore la sensazione di sentire tutto il piacere di bere un bicchiere di vino e nello stesso tempo godere con le informazioni sulla “acqua della vita”. I capitoli sono profondi quando affrontano i tabù della liturgia, quando si citano poesie sul vino, quando si parla di sua maestà la Champagne, dell`etichetta, che richiede un contenitore adatto per assaggiarlo, la coppa, e alla fine parla sul vino e salute, mostrando i vantaggi di bere un bicchiere al giorno.
Il problema è che non c`é edizione in portoghese per gli amanti del vino che si inebriano con queste informazioni. Per gli interessati, il sito leggendogodendo che può dare consigli su come ottenerlo. Un sito che sostiene la lettura come un piacere, come un godimento, come un peccato che salva, e che i piccoli libri sono destinati a curiosi di grandi dimensioni.
Tra le informazioni peculiare nel testo del libretto, l’articolo del francese, critico d’arte, scrittore e poeta Charles Baudelaire, scritta nel 1861, sull` hashish e sul vino che si intitola “Paradisi artificiali” vale per brindare l’arrivo del 2013 . Il poeta francese chiama il vino come “figlio sacro del sole.”
Nell`articolo mette in evidenza il vino in questo modo:
“Profonde gioie del vino, chi non v`ha conosciute? Chiunque abbia un rimorso da placare, un ricordo da evocare, un dolore da annegare, un castello in aria da innalzare, tutti, insomma, ti hanno invocato, dio misterioso nascosto nelle fibre della vigna. Grandi sono gli spettacolo del vino, illuminati dal sole interiore! Vera e ardente questa seconda giovinezza cui l`uomo attinge. …. Se il vino scomparisse dai prodotti umani, credo che nella salute e nell’intelletto del pianeta creerebbe un vuoto, un’assenza, un difetto molto più terribile di tutti gli eccessi di cui il vino è accusato. Del resto, bevendo l`uomo malvagio diventa esecrabile, come il buono diventa eccellente.”
Salute!