Bilro è modo artigianale di fare merletti in Brasile
I merletti da Maria do Carmo sono in vendita in luoghi turistici nella Barra della Tabatinga, al sud della capitale Natal, del Rio Grande do Norte, una regione in Brasile. Il lavoro si chiama “bilro” – un modo artigianale di fare merletti.
Questa commercializzazione è normale tra le donne che producono merletti e ricami in varie regioni costiere in Brasile e anche aiuta nel reddito familiare. L’origine é incerta.
“Bilro” (tecnica antica di fare merletti), il labirinto (ricami), la “renascença”( ricami), però sono ativittà artigianali tradizionali che sono passati da madre a figlia e rimangono oggi nel Nord (Pará), nord-est (Alagoas, Ceará, Maranhão, Paraíba, Pernambuco, Rio Grande do Norte, Bahia e Sergipe), sud-est (Rio de Janeiro) e sud (Santa Catarina) del Brasile.
Di mamma a figlia
Maria do Carmo Alvez Pereira ha imparato a tessere quando era bambina con sua madre e adesso con più di settanta anni già ha insegnato la figlia e anche la nipote. Lei fa merletti nel “bilro”, una specie di cuscino con il involucro di tessuto, riempito con la paglia della banana, dove 80 pezzi di legno sono fissati per muovere il filo di cotone (bilro), alloggiata in luoghi turistici sempre per vendere i suoi prodotti e dimostrare la sua capacità nell’uso del bilro.
Mentre Maria do Carmo muove con agilità i pezzi di legno a tessere bei merletti, anche chiacchiera con i turisti e racconta che tutte le donne nel suo paesino imparano questo lavoro artigianale dalla madre. ” É qualcosa che è insegnato da donna a donna tra le famiglie”.
Studio
Un sondaggio dell’Istituto per i Beni Culturali dello Stato di Rio de Janeiro presenta uno studio sulle merlettaie della regione costiera dello Stato. “Il merletto di “bilro” è senza dubbio una delle manifestazioni artistiche più antiche e ricche della nostra gente. ‘Sono fatti spesso da donne umili che applicano la loro abilità, destrezza e creatività in un’arte che sono guidate da vera devozione “.
Labirinto
Una forma di ricamo che si chiama “labirinto” é di tradizione culturale sviluppata nel nord-est del Brasile, in particolare in Paraíba e Ceará.
Labirinto
Il labirinto è usato da adornare tovaglie e biancherie da letto e il modo di fare é sfilando i fili dall’ordito della tela e dopo si fa una specie di riempimento che diventa in una vasta gamma delle forme presentate nel tessuto, fiori, figure geometriche di rara bellezza.
Esistono pochi dati sull’origine del labirinto, ma è sicuro che sia stato trasmesso da donna portoghese.
Adeilde Ferreira de Menezes è artigiana della città di João Pessoa, capitale dello Stato della Paraíba, ha orgoglio in mostrare quanto è apparsa sui giornali e riviste a causa della bellezza del suo ricamo. Sta con settanta anni e confessa che ha imparato a ricamare con una donna vicina della sua casa, quando era una bambina.
“Tutti i giorni la visitavo, nascosta della mia madre e facevo questo per rimanere là guardando lei nel suo lavoro di ricamo”, racconta. Ciò quando era possibile, io fuggivo dallo sguardo di mia madre dalla porta della cucina lei non permetteva che entrassi in nessun’altra casa” , ricorda.
Nel Novecento
Probabilmente l’arte del merletto in Brasile è stata diffusa alla fine del XIX secolo perché nei primi tempi della colonizzazione del Brasile erano poche persone che usavano abbigliamenti con raffinatezza .Chi usava gli abbigliamenti raffinati erano i nobili che esistevano in numeri ridotti – la maggioranza era schiavi e indi.
Loro,i nobili, avevano dei vestiti con tessuti pregiati, però importati dall’Europa e dall’Oriente. Schiavi e indios indossavano tessuti semplici e banali.
Indipendentemente dalla loro origine, se era trasmesso da donna portoghese (bilro e labirinto) o da monache (ricami chiamati renascença -rinascenza). Non è pertinente in questo momento tanto quanto il fatto che le merlettaie brasiliane sono parte dell’immaginario popolare, soprattutto nel nord-est.
In questa parte di Brasile le donne sono le trasmettitrice di questa conoscenza nel corso dei secoli, anche sono artiste in potenziale perché con pazienza e maestria seguono facendo merletti dello stesso modo come molte generazioni di donne delle loro famiglie hanno fatto, a volta aggiornando e modificando i punti vecchi da mantenere viva la tradizione.
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